“In Sicilia va fatto un nuovo patto sociale e un confronto con le parti sociali. Questo è ciò che vuole la gente, da noi e in prima persona da Crocetta. Il resto sono chiacchiere che noi non asseconderemo e non vuole nessuno“. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia, a Ragusa.
“A me del rimpasto del governo non frega proprio nulla”. Liquida poi così l’argomento il leader dei centristi siciliani. “Un anno fa -aggiunge- noi abbiamo fatto un patto di governo per sostenere Crocetta con il Pd. E’ stato un anno difficile perchè il Governo si è dovuto far carico di tante cose sbagliate del passato. Oggi, però, ritengo che si debba passare a fare quelle riforme che servono Alla nostra terra. Su tutte: burocrazia regionale e soppressione delle province”.
“Quando in una finanziaria come quella della Regione siciliana si prevedono ingenti impegni finanziari senza un’adeguata copertura, non bisogna meravigliarci dell’intervento del Commissario dello Stato che esercita un ruolo di garanzia”. “Ho dato la mia disponibilita’ al presidente Crocetta – ha aggiunto il ministro – per convocare un tavolo tecnico anche a Roma, con il presidente del Consiglio e il ministero dell’Economia, per vedere come intervenire su alcuni settori specifici della macchina regionale che hanno una loro complessita’ sul piano sociale e su cui e’ necessario reperire le necessarie risorse”. Nei giorni scorsi il Commissario dello Stato ha impugnato due terzi della manovra finanziaria, bloccando oltre mezzo miliardo di spesa.
“Mi auguro che la Sicilia ed il suo Governo regionale sappia cogliere le opportunità che le vengono fornite. La mia preoccupazione è che il Paese riesca ad aggrappare la crescita ma la nostra terra rimanga al palo. Dobbiamo tutti impegnarci in questa direzione, oggi piu’ che mai abbiamo bisogno di amministrazioni locali, comunali e regionali, che siano in grado di spendere e gestire al meglio le risorse stanziate per il 2014. Ci sono, vanno ben utilizzare, questo è il grande problema tutto italiano”.
“Abbiamo fatto come governo nazionale – ha aggiunto – un atto importantissimo con la rimodulazione strutturale dei fondi europei 2007-2013 non utilizzati e li ha rimodulati, oltre 6 miliardi destinati a interventi immediatamente concreti nel 2014. Sono risorse per l’80% per il Mezzogiorno e quindi per la Sicilia: opere infrastrutturali, interventi nei piccoli comuni, restauro beni culturali e soprattutto messa in sicurezza delle scuole, tema fondamentale. Poi ancora lotta alla poverta’ e disoccupazione”.
“A me del rimpasto del governo non frega proprio nulla”. Liquida poi così l’argomento il leader dei centristi siciliani. “Un anno fa -aggiunge- noi abbiamo fatto un patto di governo per sostenere Crocetta con il Pd. E’ stato un anno difficile perchè il Governo si è dovuto far carico di tante cose sbagliate del passato. Oggi, però, ritengo che si debba passare a fare quelle riforme che servono Alla nostra terra. Su tutte: burocrazia regionale e soppressione delle province”.
“Quando in una finanziaria come quella della Regione siciliana si prevedono ingenti impegni finanziari senza un’adeguata copertura, non bisogna meravigliarci dell’intervento del Commissario dello Stato che esercita un ruolo di garanzia”. “Ho dato la mia disponibilita’ al presidente Crocetta – ha aggiunto il ministro – per convocare un tavolo tecnico anche a Roma, con il presidente del Consiglio e il ministero dell’Economia, per vedere come intervenire su alcuni settori specifici della macchina regionale che hanno una loro complessita’ sul piano sociale e su cui e’ necessario reperire le necessarie risorse”. Nei giorni scorsi il Commissario dello Stato ha impugnato due terzi della manovra finanziaria, bloccando oltre mezzo miliardo di spesa.
“Mi auguro che la Sicilia ed il suo Governo regionale sappia cogliere le opportunità che le vengono fornite. La mia preoccupazione è che il Paese riesca ad aggrappare la crescita ma la nostra terra rimanga al palo. Dobbiamo tutti impegnarci in questa direzione, oggi piu’ che mai abbiamo bisogno di amministrazioni locali, comunali e regionali, che siano in grado di spendere e gestire al meglio le risorse stanziate per il 2014. Ci sono, vanno ben utilizzare, questo è il grande problema tutto italiano”.
“Abbiamo fatto come governo nazionale – ha aggiunto – un atto importantissimo con la rimodulazione strutturale dei fondi europei 2007-2013 non utilizzati e li ha rimodulati, oltre 6 miliardi destinati a interventi immediatamente concreti nel 2014. Sono risorse per l’80% per il Mezzogiorno e quindi per la Sicilia: opere infrastrutturali, interventi nei piccoli comuni, restauro beni culturali e soprattutto messa in sicurezza delle scuole, tema fondamentale. Poi ancora lotta alla poverta’ e disoccupazione”.
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