Dopo le polemiche riguardo l’accorpamento delle Unità operative di ostetricia e neonatologia che hanno investito l’ospedale G. Fogliani di Milazzo, la sezione locale del Tribunale dei diritti del malato è intervenuta chiedendo di poter visitare i reparti “incriminati”.
“Alla presenza e con la piena collaborazione della direttrice sanitaria, dott.ssa Licia Emanuele, dei direttori di entrambe le Unità operative, dott. Bruno Magliarditi e Dott. Franco Cusumano, del responsabile del personale paramedico dott. Saverio De Gaetano e del dirigente medico Dott.Giuseppe Finocchiaro, abbiamo constatato – si legge nel comunicato firmato dalla delegazione composta da Franco Scicolone, Renzo Torre e Giovanni Formica – con grande soddisfazione, oltre al pieno gradimento dell’utenza, che le Unità sono dotate di strutture moderne e funzionali; gli ambienti sono puliti e ben organizzati (sale travaglio e sale parto/area neonatale/attrezzature mediali/aereazione degli ambienti) ed il personale tutto, pur nello stato di precarietà ed incertezza determinatosi, con grande professionalità e spirito di sacrificio, si impegna per rispondere al meglio alle esigenze delle mamme e dei neonati.
Il tutto in un contesto in cui la presenza della rianimazione, del centro trasfusionale e di una sala operatoria dedicata H.24 alle partorienti, assicurano la possibilità di gestire con tempestività ed efficienza ogni complicanza.
Naturalmente ancora molto si può e si deve fare e per questo invitiamo la Direzione Generale dell’ASP a creare le condizioni perché anche l’UOC di pediatria/neonatologia/nido possa introdurre la guardia attiva così come già accade in quella di ostetricia e ginecologia; perché vengano ricavati appositi spazi per l’interruzione volontaria di gravidanza e per l’introduzione del parto indolore; perchè vengano forniti tutti i supporti tecnologici necessari al pieno ed integrale adeguamento agli standard di sicurezza di cui D.A. 2536/11 e perchè la dotazione organica venga mantenuta ai livelli di legge per ridurre sempre più il rischio clinico.
Naturalmente ancora molto si può e si deve fare e per questo invitiamo la Direzione Generale dell’ASP a creare le condizioni perché anche l’UOC di pediatria/neonatologia/nido possa introdurre la guardia attiva così come già accade in quella di ostetricia e ginecologia; perché vengano ricavati appositi spazi per l’interruzione volontaria di gravidanza e per l’introduzione del parto indolore; perchè vengano forniti tutti i supporti tecnologici necessari al pieno ed integrale adeguamento agli standard di sicurezza di cui D.A. 2536/11 e perchè la dotazione organica venga mantenuta ai livelli di legge per ridurre sempre più il rischio clinico.
Con le proiezioni attuali il Presidio di Milazzo nel 2014 potrebbe superare la soglia dei 1000 parti e, a maggiore garanzia dei neonati, auspichiamo che nel tempo si possa programmare anche la realizzazione dell’unità di terapia intensiva neonatale.
Alla luce di tutto quanto costatato – conclude la delegazione – il Tribunale rivolge a tutti gli attori di questa vicenda l’invito accorato ad agire con grande senso di responsabilità, tenendo sempre al primo posto l’interesse superiore delle mamme e dei neonati, abbandonando posizioni di retroguardia ispirate ad inutili campanilismi e ad operare perchè tanto l’ospedale di Milazzo, quanto quello di Barcellona P.G., in una suddivisione razionale ed efficiente dei ruoli, possano diventare punti di riferimento per i cittadini del comprensorio”.
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