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sabato 5 luglio 2014

"Il volontariato di Protezione civile è una cosa seria". Il cittadino Cacciapuoti sottolinea "l’utilizzo del “volontario” di Protezione civile, con modalità difformi a quelle previste dalle leggi vigenti" ed annuncia iniziative nel caso perduri questo stato di cose

Riceviamo e pubblichiamo:
Recentemente ho assistito al saggio spettacolo 2014 di danza organizzato dagli “Angel’s Dance” tenutosi nell’anfiteatro al Castello di Lipari.
Con mia grande sorpresa e meraviglia ho notato la presenza di alcuni ragazzi – dotati di casacca e berretto – con la scritta: “Protezione civile”.
Durante lo spettacolo, con ammirevole dedizione e spirito di servizio, invitavano gli spettatori “indisciplinati” a liberare le vie di fuga o a non arrampicarsi sulla ringhiera perimetrale.
Poi, in più occasioni, il presentatore, su suggerimento della “Protezione civile comunale”, invitava il pubblico a liberare le scale, per non incorrere in “problemi”.
Premesso che chi scrive, anche per passate esperienze personali, elogia e sostiene qualsiasi forma di volontariato senza scopo di lucro, tuttavia, non può avallare, né tollerare, l’utilizzo del “volontario” di Protezione civile, con modalità difformi a quelle previste dalle leggi vigenti.
Pur riconoscendo la funzione positiva svolta in quel contesto appare “sconcertante” l’utilizzo da parte del Comune di Lipari di volontari per garantire, in qualche modo, la sicurezza degli spettatori durante un pubblico spettacolo esponendoli inconsapevolmente a indebiti sconfinamenti di competenza.
Giova ricordare, al riguardo, solo per inciso, che ben altri sono gli accorgimenti necessari a garantire la sicurezza pubblica nel corso di uno spettacolo e ad altri è demandato il compito di controllare il rispetto delle norme sulla sicurezza e di prevenzione degli incendi…
Chi, ha disposto l’utilizzo di questi ragazzi volenterosi e ne ha fissato preventivamente i limiti d’azione ?
Sarebbe troppo facile e soprattutto ingiusto prendersela con chi era lì a offrire gratuitamente il proprio tempo libero al servizio della cittadinanza.
Qualcuno, dunque, ha organizzato il loro servizio, ha distribuito il vestiario, ha fornito indicazioni operative.
A costui è sfuggito che il volontario di protezione civile trova la sua ragione d’essere e il suo presupposto, ma anche il suo limite, proprio nelle finalità chiaramente espresse dalla legge, e cioè nello svolgimento di attività “volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ogni altra attività necessaria e indifferibile diretta a superare l’emergenza connessa agli eventi “ (art. 3 c.1, della L. n.225/1992) e non certamente in servizi di ordine pubblico e sicurezza all’interno di uno spettacolo di danza e musicale.
Lipari ha grande bisogno, del volontariato di P.C. formato, specializzato, motivato, organizzato, dotato di mezzi e attrezzature, non ha, invece, bisogno di palliativi che, probabilmente, servono solo per coprire lacune e inefficienze dell’apparato comunale.
Chiedere al volontario di P.C. di svolgere attività estranee e atipiche significa sminuirne l’essenza, delegittimarne in partenza la dignitosissima funzione. Far parte del sistema nazionale di P.C. è una cosa seria. Non è esibire un emblema o una divisa ricevuta dopo aver apposto una firma…
Alla luce di quanto sopra, ci si augura di non assistere più a casi similari, in caso contrario, gli abusi saranno segnalati al Dipartimento Nazionale e Regionale della Protezione Civile, nonché, alla competente Autorità Giudiziaria.
Renato Cacciapuoti

NDD -  Evidenziamo che, sull'argomento, altre lettere erano giunte in redazione, in occasione della Processione di Pasqua e di altri spettacoli di danza. Lettere  che non abbiamo ritenuto di pubblicare perchè con firma apocrifa o anonima. 
La redazione mette a disposizione analogo spazio per chi, direttamente interessato, intendesse replicare.

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