Dopo attenta
riflessione ed aver ripetutamente letto le righe a firma del Signor
Agrip, mi corre l’obbligo, per
la mia libertà intellettuale e morale, di riprendere le fila del discorso, senza cadere nel vittimismo o nel pettegolezzo.
La riforma della scuola ha obbligato tutti ad imparare a leggere e a scrivere per combattere l’analfabetismo, ma purtroppo contro l’analfabetismo del cuore non ci sono rimedi.
Signor Agrip, la conosco solo il tempo di un caffè offerto da me a lei quando lavorava nel cantiere del Prof. Di Perri.
Pur trovandoci d’accordo sulla soluzione da prendere, Lei inveisce, contro chi? Xhe?
Nel Suo sfogo sui finti elemosinieri, degli approfittatori…presidiatori della parrocchia ecc… ecc….. Dica con chiarezza, con la forza della verità, a chi si vuole riferire, a me, o, ad altri?
E’ a conoscenza fatti accaduti in seno alla parrocchia , di persone che hanno approfittato economicamente, intellettualmente di Don Gennaro?
Lei ha il dovere di chiarire quanto affermato, non Le posso permettere di gettare discredito su di me o qualunque altra persona, se non con atti motivati di Sua conoscenza.
La sua acredine, perenne, per persone che non conosce, di cui non sa niente se non per sentito dire, mi addolora, ritrovi la pace del cuore, così più serenamente può giudicare cose, persone ed eventi.
Conosco ed apprezzo Don Lillo, forse più di Lei, frequentando la parrocchia non solo nelle occasioni di morte o battesimi, e ne riconosco le capacità, ma non è Lui che ha il potere di portare Don Gennaro a Messina, anche in questo ha sbagliato!
Spieghi pubblicamente il Suo dire, o, mi chieda scusa pubblicamente per avermi ingiustamente offeso.
Ringrazio i Compaesani che hanno preso a cuore questa situazione e insieme a me hanno auspicato una soluzione, chiedendo anche loro a S.Eccellenza di rivedere la Sua decisione.
Invito i familiari del Parroco a trovare soluzioni di accompagnamento per permettere a Don Gennaro un tranquillo futuro nel paese senza mortificazioni o ultimatum.
Voglio tranquillizzare chi pensa che cercare di far restare don Gennaro a Canneto sia una forma di violenza, state tranquilli xche don Gennaro, se gli è concesso, vuole restare a Canneto, di Leni non ricorda nemmeno le strade, la Sua casa è qui.
Grazie a tutti
Claudia Natoli
NDD - Il riferimento è alla lettera inviata ai giornali on line, tra i quali il nostro, da Salvatore Agrip ed inerente il futuro di Don Gennaro
la mia libertà intellettuale e morale, di riprendere le fila del discorso, senza cadere nel vittimismo o nel pettegolezzo.
La riforma della scuola ha obbligato tutti ad imparare a leggere e a scrivere per combattere l’analfabetismo, ma purtroppo contro l’analfabetismo del cuore non ci sono rimedi.
Signor Agrip, la conosco solo il tempo di un caffè offerto da me a lei quando lavorava nel cantiere del Prof. Di Perri.
Pur trovandoci d’accordo sulla soluzione da prendere, Lei inveisce, contro chi? Xhe?
Nel Suo sfogo sui finti elemosinieri, degli approfittatori…presidiatori della parrocchia ecc… ecc….. Dica con chiarezza, con la forza della verità, a chi si vuole riferire, a me, o, ad altri?
E’ a conoscenza fatti accaduti in seno alla parrocchia , di persone che hanno approfittato economicamente, intellettualmente di Don Gennaro?
Lei ha il dovere di chiarire quanto affermato, non Le posso permettere di gettare discredito su di me o qualunque altra persona, se non con atti motivati di Sua conoscenza.
La sua acredine, perenne, per persone che non conosce, di cui non sa niente se non per sentito dire, mi addolora, ritrovi la pace del cuore, così più serenamente può giudicare cose, persone ed eventi.
Conosco ed apprezzo Don Lillo, forse più di Lei, frequentando la parrocchia non solo nelle occasioni di morte o battesimi, e ne riconosco le capacità, ma non è Lui che ha il potere di portare Don Gennaro a Messina, anche in questo ha sbagliato!
Spieghi pubblicamente il Suo dire, o, mi chieda scusa pubblicamente per avermi ingiustamente offeso.
Ringrazio i Compaesani che hanno preso a cuore questa situazione e insieme a me hanno auspicato una soluzione, chiedendo anche loro a S.Eccellenza di rivedere la Sua decisione.
Invito i familiari del Parroco a trovare soluzioni di accompagnamento per permettere a Don Gennaro un tranquillo futuro nel paese senza mortificazioni o ultimatum.
Voglio tranquillizzare chi pensa che cercare di far restare don Gennaro a Canneto sia una forma di violenza, state tranquilli xche don Gennaro, se gli è concesso, vuole restare a Canneto, di Leni non ricorda nemmeno le strade, la Sua casa è qui.
Grazie a tutti
Claudia Natoli
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