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venerdì 4 luglio 2014

Sospensione dei lavori estivi o comunque rumorosi. La nota del dottor Rijtano

Fino a qualche tempo fa la nostra economia veniva guardata con invidia da chi sulla terra ferma vedeva avvicinarsi sempre più incalzante la crisi economica.
La Pumex per anni aveva dato da vivere a centinaia di famiglie, la pesca faceva lo stesso con altre centinaia, il mondo dell'edilizia anch'esso assorbiva la sua parte. Una economia diversificata che non conosceva crisi, e nel frattempo, il turismo cresceva portando altro benessere nella nostra società. Un periodo florido, di almeno un ventennio, fermato all'improvviso da una serie di divieti che man mano hanno scardinato le certezze della nostra gente che, dopo aver assistito a tante dolorose partenze per l'emigrazione, aveva avuto da chi tornava dalle terre lontane, anche la soddisfazione di sentirsi dire "L'America è qui".
Nell'ordine, prima il fermo della Pumex poi i divieti sul settore pesca hanno di fatto man mano azzerato le potenzialità lavorative della nostra gente.
Il turismo sul quale tanto si era puntato, segna il passo da qualche anno, vuoi per le diversa concezione di vacanza di oggi, non più un turismo stanziale ma mobile, solo qualche settimana e poi meta diversa, vuoi per la crisi economica che chiaramente ha tagliato i budget di tante famiglie, costrette a ridimensionare periodi e pretese.
Ho lasciato per ultimo il settore edile comprendente il vecchio mestiere del muratore accompagnato dall'umile manovale e l'imbianchino anch'esso ricompreso, anche dalle Casse edili, in tale settore. Voler pianificare nei mesi estivi tali attività è sicuramente pregevole, se non altro per un dovere di ospitalità alla gente che ancora ci sceglie per passare periodi di serena tranquillità. Ciò che mi ha sorpreso però, leggendo l'ordinanza sindacale del 1° Luglio, è la semplicistica generalizzazione, si parla infatti "di sospendere i lavori edili o comunque rumorosi", comprendendo ogni tipologia di lavoro che possa arrecare rumore, compresi quindi la pulizia e il diserbamento di strade e terreni con mezzi meccanici notoriamente rumorosi e polverosi. Così come mi ha sorpreso la lunghezza del periodo, si arriva addirittura a tre mesi e mezzo di fermo nelle isole di Panarea, Stromboli e Filicudi, o a due mesi e mezzo nell'isola di Lipari, nei quali per dirla in maniera semplicistica come in uso a qualche nostra categoria sociale "per vivere Dio ci pensa", ma per il pagamento delle rate dei contributi e delle imposte di questi piccoli artigiani bloccati nella loro attività, chi ci pensa?
Salvatore Rijtano

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