Ieri il dott. Marco Saltalamacchia con riferimento ai lavori di protezione dell'abitato costiero di San Gaetano ad Acquacalda (Lipari) aveva posto l'accento sul denaro pubblico finito nelle casse della ditta incaricata dei lavori (interrotti da diverso tempo). Una somma davvero "sproporzionata" in rapporto a ciò che è stato realizzato.. praticamente nulla.
Un vero e proprio spreco di denaro pubblico sul quale è probabile/auspicabile che qualcuno (magistratura? corte dei conti?) decida di "metterci il naso".
Ma quello di Acquacalda purtroppo non è l'unico caso di "spreco" del denaro pubblico. "Spreco" se rapportato all'efficacia delle opere realizzate.
Un ulteriore esempio è costituito dal pontile di protezione civile realizzato a Ginostra. Al di là del fatto che, probabilmente, come hanno più volte evidenziato esperti del settore, è stato ubicato in una zona "infelice", sorprende come in tutti questi anni si siano continuati a "gettare in mare" milioni e milioni di euro per la realizzazione di interventi "tampone" che non hanno mai del tutto risolto la delicata questione del diritto alla mobilità dei ginostresi.
Lo dimostra il fatto che, ancora oggi, da Ginostra lamentano che il pontile presenta una serie di "pecche" che lo rendono di fatto inagibile allo scopo collettivo. Siccome crediamo che i ginostresi non siano folli, ci chiediamo e chiediamo a chi di competenza: è mai possibile che in tutti questi anni non si è riusciti una volta per tutte a rendere funzionale la struttura(nonostante i soldi spesi..tanti..ad onor del vero) e ad eliminare quelle situazioni che minano la stabilità e l'efficacia del pontile?
A meno che... questo pontile, per qualcuno, non sia l'ennesima gallina dalle uova d'oro.
Se è così non spetta a noi scoprire per chi.
Se non è così vorremmo venisse chiarito a noi, ma in particolare agli abitanti di Ginostra, come mai, a fronte di tanti soldini "buttati in mare", possono contare su un pontile di protezione civile che è tale solo sulla carta.