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venerdì 4 dicembre 2009

E' ora che la gente prenda coscienza di quello che sta accadendo...apriamo le nostre menti all'essenzialità della vita (di A. Falanga)

Riceviamo e pubblichiamo:
Gentile Direttore,
vivo fuori Lipari ormai da molti anni, ma ogni volta che torno, oppure leggo le notizie dalle isole, non posso che indignarmi e rimanere profondamente colpita da quello che sta accadendo alla società eoliana.
Non conosco bene la vicenda, ma da quello che ho letto, capisco che siamo giunti ad un punto di non ritorno, in cui c'è davvero necessità di qualcosa che scuota le coscienze di tutti. Non si può fare una battaglia verso una povera donna, provata dalla malattia, credendo ottusamente che questo possa nuocere al contributo educativo dato agli alunni. Ma questi genitori fanno i conti con le loro coscienze? Si preoccupano di sostenere le educatrici dei loro figli, in un percorso educativo che sta diventando sempre più difficoltoso, o guardano solo all'esteriorità, seguendo pregiudizi di sapore medievale. Ecco, è questo che mi preoccupa. Il peso quasi esclusivo che si dà all'apparire a scapito dell'essere, la fatica che si spende in battagli assurde, spaventose e discriminatorie a scapito del sostegno e della tolleranza verso i meno fortunati della nostra società.
Comunque, quest'ultimo episodio è sintomatico di un malessere di quella parte della società eoliana che spreca le proprie energie in battaglie di questo tipo e, invece, non si arrabbia e non reagisce verso tutto ciò che a livello sociale, politico, economico sta accadendo a Lipari. Bisognerebbe scendere in piazza ogni giorno per tutti i problemi che attanagliano le isole, per i trasporti carenti e non rispondenti alle esigenze dei cittadini, per le strade piene di buche, che sono tali da anni, per l'incuria generalizzata, per le strade dell'isola piene d'erbacce, per le spiagge mal tenute e abbandonate al più triste degrado, per l'incapacità di mettere in atto una precisa politica di programmazione turistica e culturale. Credo sia ora che la gente prenda coscienza di quello che sta accadendo, che i giovani si riapproprino del proprio destino e facciano sentire la loro voce attraverso associazioni, centri di incontro che possano diventare fucine di idee, e possano servire da spinte collaborative e da illuminato controllo sulle scelte dell'amministrazione, nell'ottica di abbandonare l'interesse privato e sviluppare una visione più ampia del bene comune.
Naturalmente, questo è lo sfogo di chi guarda alle Eolie dal di fuori, ma anche di chi non riesce ad arrendersi alla rassegnazione, all'abbandono di ogni forma di lotta, all'accettazione passiva di ogni decisione politica presa sopra le teste dei cittadini.
Sperando che sempre più gente possa dare sostegno e solidarietà a chiunque combatta battaglie di spessore, come quelle della cara amica Assuntina, auguro a tutti un Buon Natale e propongo a tutti i lettori un proposito per l'anno nuovo: apriamo le nostre menti all'essenzialità della vita, senza lasciarci abbagliare dalle falsità che quotidianamente ci vengono proposte e viviamo facendoci guidare sempre dalla nostra coscienza e onestà intellettuale.
Antonella Falanga