(Michele Giacomantonio) Domenica mattina a Lipari, nella sede della FISMC in piazza Matteotti, al Pozzo, è nata l’Associazione eoliana per l’integrazione. Si intende per l’integrazione degli immigrati ed in particolare quelli extracomunitari. L’Associazione è aperta a chiunque immigrati e cittadini italiani giacché l’integrazione che intende promuovere è innanzitutto quella che si vive nell’esperienza democratica della vita associativa.
L’ha voluta Ettore Longi che da anni è impegnato in questa missione di aiutare la gente che dall’Africa, dall’Asia o dall’est europeo giungono da noi per cercare lavoro ed una diversa qualità della vita e spesso trovano invece pregiudizi, diffidenza, emarginazione, sfruttamento. E’ di questi giorni la notizia che, con un referendum. la Svizzera ha respinto il diritto degli immigrati mussulmani a crearsi dei luoghi di culto per pregare e subito la Lega, che in Italia si distingue per una costante attività exnofoba alimentando le preoccupazioni e le paure che ci sono fra la gente, ha proposto di inserire la croce nel simbolo dell’Italia. La croce di Cristo adoperata non come simbolo di amore e di pace ma come strumento di contrapposizione e di scontro. Niente di più ignobile.
E’ importante quindi che in un clima come questo, nasca a Lipari una associazione che ha come obiettivo generale quello di aiutare queste persone ad inserirsi, a difendersi nei propri diritti accettando nel contempo i doveri che derivano dalle leggi di questo paese, cioè a convivere.
Concretamente l’associazione si propone di accogliere donne italiane e immigrate in difficoltà, sole o con bambini;di aiutare nella ricerca di un lavoro gli immigrati disoccupati e nella ricerca di alloggi tutti gli immigrati; di essere di sostegno per il disbrigo di tutte le pratiche burocratiche inerenti il soggiorno in Italia di persone straniere; di assistere gli immigrati nelle pratiche di regolarizzazione e cioè nei rapporti con la Questura, gli uffici locali del Ministero del Lavoro, gli Enti locali, le Asp, le Ambasciate, i Consolati, i Ministeri e con ogni tipo di ente; di fornire consulenza e assistenza agli immigrati extracomunitari per tutti i problemi relativi al nucleo familiare ( es.: ricongiunzione, affidamenti dei minori, separazioni, ecc.); di fornire consulenza ed assistenza nei rapporti con la Magistratura , gli avvocati, gli istituti di pensa, ecc; di fornire consulenza e assistenza per l’inserimento degli immigrati stranieri nella struttura sociale italiana ( es.: problemi dell’istruzione); di indire ed erogare corsi di alfabetizzazione per l’insegnamento della lingua italiana; di indire ed erogare corsi di formazione professionale di vario tipo e livello a cominciare da quelli di computer; promuovere iniziative associate per il recupero di vestiario usato, mobili e arredi usati, cartucce esauste di stampanti; organizzare squadre di riciclaggio di diversi materiali, pulizie e sgomberi di abitazioni; occuparsi dell’autotrasporto di cose per conto terzi e dello stoccaggio dei materiali sopra elencati; di divulgare e sensibilizzare nelle scuole, negli oratori o in altre associazioni di volontariato i temi dell’immigrazione; di organizzare attività di socializzazione con incontri sportivi, feste della Comunità, proiezione di audiovisivi; di organizzare momenti di confronto e di preghiera a carattere interreligioso; di organizzare campi di lavoro e di conoscenza in Italia e all’estero; nonché altre attività utili a perseguire gli scopi e finalità dell’associazione.
Se aiutati ad inserirsi ed integrarsi gli immigrati sono una grande risorsa; già oggi, in Italia, rappresentano circa il 10% del prodotto interno lordo. E non è poco.