COMUNICATO
Da circa quattro anni, ovvero da quando sono stati istituiti gli U.R.E.G.A. (Uffici Regionali Espletamento Gare d’Appalto di Lavori Pubblici) le imprese, sempre più numerosamente, hanno presentato in sede di gara la medesima offerta, oggi attestatasi al 7,3152% e facendo emergere che le attuali norme regionali avevano determinato il caos nel sistema degli appalti pubblici in Sicilia.
L’attuale Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Sicilia, On. Ing. Nino Beninati, già da tempo parlamentare dell’A.R.S., avrebbe potuto intervenire a correzione di una norma dallo stesso partecipata e non aspettare di ricoprire l’attuale ruolo, per limitarsi a proporre direttive che poco possono incidere sui problemi che attualmente affliggono le gare di lavori pubblici. Infatti è notorio anche ai non addetti ai lavori, che nessuna direttiva (anche se assessoriale), può modificare o interpretare una legge, con buona pace anche dell’autonoma competenza delle stazioni appaltanti (UREGA)!!
L’idea di abbassare la soglia di competenza degli UREGA (oggi operano per appalti superiori ad € 1.250.000,00), evidenzia che si è perso di vista il vero problema e che così facendo la cura sarà peggiore del male. Infatti una soglia più bassa significherà un aumento del numero di gare e di partecipanti, a fronte dei quali ci saranno sempre solo nove commissioni provinciali, determinando come conseguenza un allungamento in termini esponenziali dei tempi d’aggiudicazione delle gare ed anche rischi di perdita di quei finanziamenti (es. P.O.R.) legati a tempi certi delle procedure.
Una vera soluzione passa per l’unica strada possibile; la modifica dell’attuale normativa regionale, con il recepimento delle norme nazionali sui lavori pubblici (Decreto Legislativo n. 163/2006) e per il cui mancato recepimento la Regione Siciliana è pesantemente sanzionata dalla Comunità Europea (procedura d’infrazione), con rilevanti danni finanziari sulle vuote casse regionali.
L’approssimazione e l’improvvisazione delle soluzioni proposte fanno temere il peggio per questo settore importante dell’economia della nostra terra. Su certe tematiche, invece, bisogna operare con cauta attenzione al fine di trovare reali e definitive soluzioni, che passano anche da una strutturale e radicale riforma del sistema degli appalti ed avvalendosi di procedure informatiche avanzate che permettano una partecipazione informatizzata delle imprese, dove le stazioni appaltanti si limiteranno solo al controllo cartaceo di un limitato numero di aggiudicatari in merito alla verifica dei requisiti e non come l’attuale sistema “borbonico” fatto da montagne di carte e dichiarazioni.
Roma 04 dicembre 2009
On. Nino Germanà
(componente commissione lavori pubblici della camera dei deputati)