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giovedì 26 aprile 2012

Aliscafo contro molo di Salina, condannato il comandante

Gazzetta del Sud

Lipari- Il comandante dell'aliscafo "Platone" della Siremar, Andrea Pollicino, 56 anni di Spadafora, è stato riconosciuto colpevole di naufragio colposo e per questo condannato a quattro mesi di reclusione e alla multa di 200 euro, pena sospesa, per l'incidente avvenuto il primo aprile del 2009, nella fase di avvicinamento al porto di Santa Marina Salina.
Ad emettere la sentenza il giudice onorario Ennio Fiocco. Nel processo è emerso che la causa dell'incidente del natante finito contro il molo del porticciolo di Salina, sarebbe da addebitare alla velocità sostenuta durante le fasi di avvicinamento all'era di attracco. Il comandante – come sostenuto nel dibattimento – non sarebbe riuscito a moderare la velocità per un guasto tecnico ai comandi del natante. Sull'aliscafo "Platone", oltre ai membri dell'equipaggio, viaggiavano sette passeggeri. Nello schianto contro il molo di attracco del porto di Salina, solo due dei sette passeggeri riportarono ferite fortunatamente non gravi. Il natante subì notevoli danni tanto che fu necessario la messa in sicurezza da parte della società "Mare Pulito", che con gli appositi mezzi ha recintato per tempo lo specchio d'acqua circostante per evitare l'eventuale fuoriuscita di carburante in mare. Successivamente l'aliscafo "Platone" è stato imbracato con delle funi e ciò per evitare il rischio di un inabissamento nelle acque antistanti il porto di Santa Marina.
Il 2009 per le Eolie, in particolare per l'isola di Salina fu segnato da più di un incidente in mare. Incidenti che hanno avuto conseguenze giudiziarie come il naufragio avvenuto la notte del 15 agosto, quando un comandante di un veliero in transito navigando di notte, senza rispettare le distanze dalla costa, finiva contro gli scogli, provocando affondamento dell'imbarcazione su cui viaggiavano membri dell'equipaggio e ospiti. Il motoveliero denominato "Vesta V Defne", sul quale si trovavano 4 membri di equipaggio e 4 ospiti, poiché navigava a circa 300 metri dalla costa dell'isola di Salina in ore notturne con un comandante che non avrebbe prestato la dovuta diligenza, in zona di mare in cui era notoria la presenza di secche e scogli, volgeva la prora dell'imbarcazione in direzione del porto di Rinella ed impattava violentemente contro gli scogli affioranti i in prossimità di Punta Brigantino.(l.o.)

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