Gazzetta del Sud
Primo Romeo
Palermo
«Non intendo né
giudicarmi né assolvermi. Ciò spetta alla magistratura verso cui abbiamo
un rispetto assoluto. Ma i siciliani devono sapere da me che la Procura
di Catania ha chiesto, per questa indagine che mi riguarda,
l'archiviazione di questa indagine che dura da oltre un lustro nel corso
del quale tutto di me è stato vagliato. Nelle risultanze di questa
lunga indagine non c'è, non esiste, non sussiste, un video, un contatto
illecito, una relazione di servizio, una telefonata, non un solo fatto,
non un patto, non un favore, non un vantaggio procurato che mi leghi al
crimine organizzato o che provi una mia responsabilità».
Così ieri
mattina il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, nelle
comunicazioni rese all'Assemblea regionale in merito alla sua vicenda
giudiziaria che lo vede sotto richiesta coatta di rinvio a giudizio per
concorso esterno in associazione mafiosa.
E Lombardo ha confermato:
«Mi dimetterò prima che un verdetto venga pronunciato, di assoluzione o
di condanna, non importa, prima che quel verdetto raggiunga il cittadino
per mettere al riparo la presidenza. È una decisione che prendo per
rispetto di tutti voi, per il parlamento, per i cittadini e per il
nostro governo».
Poi il suo auspicio: «Archiviata questa legislatura
ce ne sarà un'altra; bene, la si smetta di invocare dimissioni, ancor
prima di una sentenza di primo grado, prima che si sia deciso da parte
del giudice se ci debba essere un processo». Lombardo si è detto
«d'accordo con quanti sostengono che sia riprovevole il solo contatto o
rapporto con certi soggetti, non c'è stato infatti nessun contatto e
nessun rapporto. Si può costruire anche una prova logica, se c'è stato
un contatto elettorale ci sarà stato pure un vantaggio? Siccome questo
vantaggio non c'è non c'è stato alcun appoggio elettorale da parte della
mafia».
E ha tenuto a rilevare: «Il nostro governo, a differenza di
altri, non è neppure sfiorato da un sospetto. Non si sono compiuti atti
che possono essere sospettati di interesse di parte più o meno illecito.
E questo a onore e vanto della Sicilia, mentre in altre Regioni governi
sono ben più che sfiorati da sospetti». Quindi il governatore ha
affrontato il nodo politico: «Mi dimetterò entro i novanta giorni
necessari per votare ad ottobre. Potrebbe essere anche a luglio o
agosto, teniamo conto dei contenuti della norma che stabilisce che entro
90 giorni dallo scioglimento della giunta si deve andare al voto», ha
spiegato, annunciando che non si ricandiderà alle regionali; non ha
escluso una candidatura alle politiche, ma ha commentato: «Roma è per me
molto meno importante di Palermo. Per il futuro, potrei avere in mente
di fondare una piccola casa editrice».
Fuoco incrociato dalle opposizioni mentre già circolavano in Aula voci sulla bocciatura del Bilancio.
Da
Pdl, Udc, Grande Sud l'invito alle dimissioni. Il capogruppo Pdl
Innocenzo Leontini ha parlato di "stagione infausta; il vicepresidente
dell'Ars Santi Formica ha parlato di fallimento nell'azione di
risanamento in quattro anni di governo, e di necessità di andare alle
urne subito per evitare il disimpegno dei fondi europei e una nuova
falcidia di risorse. Secondo il coordinatore regionale dei berlusconiani
Giuseppe Castiglione «con l'annuncio del voto in autunno si chiude una
delle più tristi pagine che la Regione abbia registrato dalla sua
nascita». E per il coordinatore dell'Udc Gianpiero D'Alia altro che
dimissioni, "bisogna commissariare la Regione».
Tono diverso nei
commenti del Pd, partito che sostiene il governo. Il capogruppo all'Ars
Antonello Cracolici: «Le dimissioni sono un fatto tecnico, oggi la
notizia è che certamente i siciliani saranno chiamati a eleggere il
nuovo presidente della Regione in autunno. La data delle elezioni la
fissa la giunta e comunque mi sembra una discussione capziosa, perchè
tecnicamente le elezioni non si possono fare subito. Se qualcuno le
vuole domani lo fa solo per propaganda: la prima data utile sarebbe
agosto, ma credo che non si possa tenere in considerazione. Oggi
discutiamo quando andare al voto; domani con chi andarci e solo dopo chi
dovrà guidare la giunta, perchè come si sa la gattina frettolosa fa i
cattini ciechi». E il senatore, Giuseppe Lumia commenta: «Le elezioni
anticipate sono un'opportunità per battere il centrodestra e realizzare
una stagione di riforme che trasformi la Sicilia in un Regione moderna e
avanzata. Il Partito democratico è chiamato a costruire un'alternativa
vera. Pensare di essere autosufficienti e spingere le forze moderate e
autonomiste nelle braccia del Pdl sarebbe un errore politico grossolano.
Bisogna dimostrare di avere capacità di innovazione e maturità di
governo per costruire un'alleanza con chi è disponibile a voltare
pagina, guidati solo ed esclusivamente dal vessillo delle riforme che
servono alla Sicilia e ai siciliani».
Francesco Musotto capogruppo
dell'Mpa ritiene che Lombardo abbia dato una "grande dimostrazione di
dignità" non solo perché non era obbligato ad alcuna dichiarazione
all'Ars sulla vicenda giudiziaria, ma per «il distacco da questa vicenda
farcita di novelle».
Con l'annuncio del voto anticipato adesso si
guarda al dopo. E se ne parlerà subito dopo le Amministrative, che
specie da Palermo, daranno un'indicazione che diventerà determinante per
gli assetti futuri.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.