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giovedì 26 aprile 2012

Dovevamo avere un megaporto, non avremo un porto ci resta solo il mega.(di Gianfranco Guarino)


Quante discussioni, opinioni, interrogativi hanno suscitato gli eventi degli ultimi giorni legati al così detto megaporto, oltre la personale commozione, del Sindaco Bruno, ma non dimentichiamo anche capolista del PDL per le prossime elezioni.
            Mi è parso di capire che l'elemento più importante venga trascurato o peggio sottaciuto, forse per vergogna o per opportunità politica.
            Senza rischiare di dover diventare troppo tecnici, voglio ricordare a tutti che nel 2007, il Comune di Lipari non avendo i soldi per realizzare il porto commerciale (aliscafi, navi, navi crociera e zona di attracco e sosta per i pescatori a Marina Corta), stipulò un accordo con la soc. Condotte aqua, per la realizzazione delle suddette opere pubbliche, ed in cambio la stessa avrebbe potuto realizzare dei porti turistici nella zona di Marina corta e Marina lunga.
            L'idea trovò l'approvazione, del Consiglio Comunale di allora e di buona parte della popolazione e anche del sottoscritto.
            In parole povere, avremmo sacrificato una parte di territorio, pur di avere un porto decente per gli Eoliani, la stessa promessa, portò a vincere le elezioni del 2007.
            Oggi dopo tanta commozione, siete sicuri che la promessa sia stata mantenuta?
            Rispondo io per voi semplicemente “NO”, e tutto questo non è avvenuto certo per colpe da imputare alla soc. Condotte Acqua o alla Lipari Porto (società nata per l'occasione), ma semplicemente, perchè la parte pubblica e cioè il Comune di Lipari, non è stato capace di ottenere le necessarie autorizzazioni per il porto commerciale, anzi una commistione patetica con le opere di messa in sicurezza, ha generato il blocco totale di tutto.
            Il Dott. Bruno, nel triplo ruolo di Sindaco, Commissiario per l'emergenza e Commissario Regionale per la messa in sicurezza dei porti, ritengo con franchezza che abbia fallito l'obiettivo (se l'obiettivo era questo).
            In quanto la parte privata si realizza, la parte pubblica no.
            L'ultima progettazione non prevede la realizzazione della parte pubblica (Si ferma davanti al torrente Barone), per cui dopo cinque anni ci ritroviamo con un porto che non va bene ed addirittura con una parte non agibile, e forse tutto da ricominciare.
            Certamente in cambio Lipari, darà il benvenuto a tutti, con una grande e bella vasca di decantazione per la raccolta dei reflui fognari, posta proprio all'imbarcadero degli aliscafi.
            Il porto no, ma i liquami si, senza dimentare i danni gravissimi che si produrranno a Canneto e Vulcano.
            Mi chiedo come ci si possa sentire soddisfatti e fare proclami.
            Un pensiero lo voglio dedicare a coloro che ritengono che tutto questo sia giusto, ed in particolare ai candidati della lista del PDL o di quello che del PDL rimane.
            La maggior parte di loro, si ripropone alla guida del paese, sono gli stessi che hanno detto con forza “No al depuratore a Canneto Dentro”, (sapete com'è finita), hanno accettato l'accordo sulla portualità e oggi pur conoscendo tutto, sono in fila con il Dott. Bruno, a chiedere consensi.
            A raccogliere i frutti del proprio operato, pronti come sempre a distinguere tra ciò che si dice e ciò che si fa, a quanto pare la realtà Eoliana, non rappresenta un problema politico, ma solo di convincimento elettorale.
            Auguriamoci almeno che non si prometta più nulla, e che la gente valuti serenamente le proprie scelte, poiché mentre un gruppo politico si commuove, Lipari piange lacrime amare.

                                                                                                          Gianfranco Guarino

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