Quante discussioni, opinioni,
interrogativi hanno suscitato gli eventi degli ultimi giorni legati al così
detto megaporto, oltre la personale commozione, del Sindaco Bruno, ma non dimentichiamo
anche capolista del PDL per le prossime elezioni.
Mi
è parso di capire che l'elemento più importante venga trascurato o peggio
sottaciuto, forse per vergogna o per opportunità politica.
Senza
rischiare di dover diventare troppo tecnici, voglio ricordare a tutti che nel
2007, il Comune di Lipari non avendo i soldi per realizzare il porto
commerciale (aliscafi, navi, navi crociera e zona di attracco e sosta per i
pescatori a Marina Corta), stipulò un accordo con la soc. Condotte aqua, per la
realizzazione delle suddette opere pubbliche, ed in cambio la stessa avrebbe
potuto realizzare dei porti turistici nella zona di Marina corta e Marina
lunga.
L'idea
trovò l'approvazione, del Consiglio Comunale di allora e di buona parte della
popolazione e anche del sottoscritto.
In
parole povere, avremmo sacrificato una parte di territorio, pur di avere un
porto decente per gli Eoliani, la stessa promessa, portò a vincere le elezioni
del 2007.
Oggi
dopo tanta commozione, siete sicuri che la promessa sia stata mantenuta?
Rispondo
io per voi semplicemente “NO”, e tutto questo non è avvenuto certo per
colpe da imputare alla soc. Condotte Acqua o alla Lipari Porto (società nata
per l'occasione), ma semplicemente, perchè la parte pubblica e cioè il Comune
di Lipari, non è stato capace di ottenere le necessarie autorizzazioni per il
porto commerciale, anzi una commistione patetica con le opere di messa in
sicurezza, ha generato il blocco totale di tutto.
Il
Dott. Bruno, nel triplo ruolo di Sindaco, Commissiario per l'emergenza e
Commissario Regionale per la messa in sicurezza dei porti, ritengo con
franchezza che abbia fallito l'obiettivo (se l'obiettivo era questo).
In
quanto la parte privata si realizza, la parte pubblica no.
L'ultima
progettazione non prevede la realizzazione della parte pubblica (Si ferma
davanti al torrente Barone), per cui dopo cinque anni ci ritroviamo con un
porto che non va bene ed addirittura con una parte non agibile, e forse tutto
da ricominciare.
Certamente
in cambio Lipari, darà il benvenuto a tutti, con una grande e bella vasca di
decantazione per la raccolta dei reflui fognari, posta proprio all'imbarcadero
degli aliscafi.
Il
porto no, ma i liquami si, senza dimentare i danni gravissimi che si
produrranno a Canneto e Vulcano.
Mi
chiedo come ci si possa sentire soddisfatti e fare proclami.
Un
pensiero lo voglio dedicare a coloro che ritengono che tutto questo sia giusto,
ed in particolare ai candidati della lista del PDL o di quello che del PDL
rimane.
La
maggior parte di loro, si ripropone alla guida del paese, sono gli stessi che
hanno detto con forza “No al depuratore a Canneto Dentro”, (sapete com'è
finita), hanno accettato l'accordo sulla portualità e oggi pur conoscendo
tutto, sono in fila con il Dott. Bruno, a chiedere consensi.
A
raccogliere i frutti del proprio operato, pronti come sempre a distinguere tra
ciò che si dice e ciò che si fa, a quanto pare la realtà Eoliana, non
rappresenta un problema politico, ma solo di convincimento elettorale.
Auguriamoci
almeno che non si prometta più nulla, e che la gente valuti serenamente le
proprie scelte, poiché mentre un gruppo politico si commuove, Lipari piange
lacrime amare.
Gianfranco
Guarino
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