Gazzetta del Sud
Leonardo Orlando
Barcellona
Si sono
concluse le indagini sull'omicidio di Eufemia Biviano, la donna
pensionata di 62 anni, sgozzata con un fendente alla gola la sera della
vigilia di Natale nella sua casa della frazione di Quattropani di
Lipari.
La consegna del rapporto dei carabinieri del Ris di Messina
che hanno evidenziato – oltre a quelle remote emerse sul lavandino nella
casa della vittima – anche tracce ematiche sulle scarpe di Roberto
Cannistrà, l'operaio di Lipari di 36 anni, unico indagato per
l'uccisione della donna. Assieme al rapporto finale dei Ris, è stato
consegnato anche il referto medico dell'autopsia eseguita dal medico
legale prof. Giulio Cardia. I due referti hanno segnato gli ultimi
adempimenti scientifici attesi dagli inquirenti per chiudere il cerchio
sul grave e tragico episodio che ha scosso le festività natalizie delle
Eolie. Il sostituto procuratore Mirko Piloni, ricevuti gli atti si
appresterebbe a chiedere il giudizio immediato per l'indagato Roberto
Cannistrà. Le accuse mosse all'operaio di Quattropani sono di omicidio
volontario aggravato dalla contestata rapina dei preziosi avvenuta con
le ulteriori aggravanti dell'uso del coltello con cui è stata poi uccisa
la donna che avrebbe sorpreso l'uomo all'interno della casa.
Il
giudizio immediato si chiede solo quando il quadro indiziario è
corroborato dall'evidenza della prova. Nella fase delle indagini
preliminari sono state infatti emesse due ordinanza di custodia
cautelare, la prima per l'omicidio e ciò a seguito dell'esito della
comparazione degli esami del Dna su un numero considerevole di persone
che potrebbero aver avuto contatti con la donna. La seconda ordinanza di
custodia cautelare è stata invece emessa successivamente per la rapina
dei preziosi ritrovati in una negozio "Compro-oro" di Messina. Anche al
reato di rapina si contestava l'aggravante dell'uso del coltello
utilizzato per sgozzare la donna la quale, intorno alle 20 della sera
del 24 dicembre, avrebbe sorpreso l'assassino quando ancora si trovava
all'interno della casa presa di mira. Si sa già, come anticipato dai
difensori gli avv. Luca Frontino e Gaetano Orto, che Roberto Cannistrà
non sceglierà riti processuali alternativi e quindi l'omicidio di
Eufemia Biviano sarà discusso in Corte d'Assise a Messina. Nonostante il
quadro indiziario lasci pochi margini circa la definizione della pena
finale che potrebbe arrivare fino all'ergastolo, i legali dell'indagato
sono tuttavia ottimisti e ritengono labili alcuni indizi raccolti dagli
inquirenti a sostegno della colpevolezza dell'indagato.
Alla luce
degli atti depositati si apprendono nuovi particolari. Il medico legale
Giulio Cardia, ha stabilito intanto che il delitto è avvenuto intorno
alle 20 della sera del 24 dicembre, precisamente la vigilia di Natale.
Lo stesso consulente dell'accusa attribuisce il decesso della donna a
"choc emorragico conseguente a multiple ferite da punta e taglio".
Decisiva per le indagini si è rivelata l'ispezione dei carabinieri del
Ris compiuta il 26 dicembre, due giorni dopo il delitto, all'intero
dell'abitazione della donna. Ispezione effettuata grazie al "luminol",
il fascio di luce utilizzato dal Ris per rilevare tracce di sangue non
visibili all'occhio umano. E infatti con le fonti luminose a diversa
lunghezza d'onda, è stato possibile rilevare tracce biologiche
sull'asciugamano del bagno, posto accanto al lavabo. Altre tracce di
sangue sono state rilevate sul lavabo in prossimità della manopola
sinistra. Le successive attività scientifiche hanno permesso di
stabilire che le tracce si riferivano a sangue mescolato: della vittima e
di un uomo. Poi la comparazione del dna con tracce di "campioni
salivari" prelevati a "numerosi soggetti di interesse operativo". Da
questa comparazione è stato possibile risalire al profilo genetico di
Roberto Cannistrà.
Poi il sequestro dele scarpe avvenuto dopo
l'arresto su cui sono emerse nuove tracce. Un ulteriore riscontro del
possibile ferimento dell'indagato a seguito di una reazione delle
vittima, è dato dall'ispezione corporale a cui Cannistrà fu sottoposto
la sera stessa del giorno dell'arresto che permise di riscontrare ferire
agli avambracci da cui potrebbe essere fuoriuscito il sangue ritrovato
nel bagno della casa. Decisivo invece è stato anche il ritrovamento
della refurtiva, i preziosi che l'assassino ha tentato di rivendere in
un negozio cosiddetto compro oro di Messina. Il sospetto che fosse stato
compiuto un furto o una rapina, era emerso fin dai primi istanti perché
nel portafoglio della donna e nemmeno in casa, non è stato trovato
denaro contante. Infatti è risultato, grazie alla testimonianza di un
uomo di Milazzo, Paolo Galletta, che il 28 dicembre scorso Roberto
Cannistrà si fece accompagnare in auto dallo stesso testimone fino a
Messina dove nel negozio "Golden 2000" di via Garibaldi 130 gestito da
Francesco Barca furono venduti gli oggetti in oro e che i parenti
riconobbero essere stati di proprietà di Eufemia Biviano.
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