"Le nuove prospettive di negoziato con lo Stato, aperte dalle due
recenti sentenze della Corte Costituzionale, ottenute dalla Sicilia (nn.
64 e 71 del 2012), sono state condivise dalle regioni a statuto
speciale nell'intesa appena raggiunta a Roma - ha detto l'assessore
regionale per l'Economia, Gaetano Armao - Abbiamo reagito e ottenuto il
giusto riscontro dalla Corte costituzionale. Adesso si tratta di
definire la trattativa fino al pieno riconoscimento delle prerogative
statutarie in materia di autonomia finanziaria e di interventi
aggiuntivi per infrastrutture " ha concluso l'assessore a proposito
degli esiti della riunione che, su richiesta della Sicilia, si e' svolta
a Roma, nella sede della regione Sardegna, tra i rappresentanti delle
regioni a statuto speciale. Nel corso dell'incontro sono state valutate
le iniziative da intraprendere a seguito delle opportunita' aperte da
queste sentenze in vista delle piena attuazione del federalismo !
nelle r
egioni differenziate.
Le pronunce della Corte hanno sancito che le norme varate sul
federalismo dal governo nazionale, con il decreto legislativo 23/2011,
come pure quelle relative al decreto legislativo impugnato sugli
interventi di riequilibrio infrastrutturale (art 19 Cost.), non trovano
diretta e immediata applicazione nelle regioni speciali con le quali lo
Stato ha, invece, l'obbligo di definire un accordo complessivo.
L'iniziativa della Sicilia, che ha reagito alle scelte unilaterali
dello Stato, e' stata apprezzata proprio perche' ha offerto lo spunto
per il rilancio della specialita', accelerando un percorso di attuazione
del federalismo fiscale rispettoso delle prerogative che a queste
regioni vengono riconosciute dagli Statuti di autonomia.
Il coordinamento delle regioni ad autonomia differenziata, guidato
dalla regione Sardegna, ha deciso di presentare una richiesta al
presidente della Conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, di immediata
attivazione dei Tavoli bilaterali con il governo per l'attuazione
dell'autonomia finanziaria.
E' stato concordato, inoltre, un monitoraggio delle disposizioni
impugnate dalle regioni a statuto speciale, come gia' fatto dalla
Regione siciliana e dalla Valle d'Aosta, e di intensificare in tutte le
regioni le impugnative avverso ai provvedimenti emanati dallo Stato che
si ritengono lesivi delle autonomie delle singole regioni, coordinando
le iniziative in sede politica e giurisdizionale.
"Siamo consapevoli - ha detto Armao - di quanto in questo momento di
grave crisi economica sia difficile ottenere il pieno riconoscimento
delle prerogative delle ragioni delle Autonomie differenziate, ma non
possiamo accettare passivamente che si proceda ad uno strisciante
'annacquamento dell'autonomia' - come avviene ad esempio con il Patto di
stabilita'. Con grande sacrificio - ha aggiunto - la Sicilia sta
offrendo il suo contributo al risanamento ed al contenimento della spesa
pubblica, a partire dall'ultimo bilancio approvato dall'Ars, che riduce
ancora le spese (la spesa corrente e' tornata sostanzialmente ai
livelli del 2000), ma proprio per questo non possiamo fare passi
indietro nella rivendicazione di cio' che spetta ai siciliani e che
negli ultimi anni e' stato ingiustamente negato da scelte che hanno
allargato il divario tra nord e sud, senza in nessun modo pensare alla
crescita del Mezzogiorno".
"Le prossime settimane saranno cruciali - ha sottolineato Armao -
per entrare nel merito della trattativa. Il ministro Gnudi si e'
impegnato a convocare finalmente il tavolo che dovra' definire la
trattativa sull'autonomia finanziaria sancita dagli articoli 36 e 37, e
la perequazione infrastrutturale sancita dall'art. 38 dello Statuto, e
giungere al piu' presto ad una conclusione nell'interesse della
Sicilia".
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