Finalmente l'attesa è finita, "Nostalgia istantanea"
comincia a raccogliere frutti. Dopo essere stato annunciato circa un
anno fa, dopo aver rimandato il suo lancio (previsto inizialmente per lo
scorso novembre), è uscita l'ultima fatica del rapper Dargen D'Amico. Innovatore come nessuno nella scena hip hop italiana, Dargen ha saputo stupire anche questa volta. Dopo “Di Vizi, di Forma e di Virtù”, e le sonorità struggenti dell'album a due facce “D' parte prima” e “D'
parte seconde”, l'ex Sacre Scuole rimette nuovamente tutto in
discussione, lasciando probabilmente anche un po' spiazzati alcuni sui
fans.
“Image telling”: così Dargen autodefinisce la vita di
tutti i giorni. Per parlare delle tematiche a lui più care ha scelto un
vinile con due tracce di lunghezza inconsueta (oltre i diciotto minuti),
nelle quali sviscera con la stessa maestria e leggerezza temi
scottanti, come aborto, politica, saltando poi ad argomenti più
introspettivi e spirituali, come quello della figura del padre e della
Bibbia. Proprio quest'ultima secondo “JD” è una forma
d'arte della quale si parla troppo poco. Chi ha amato gli ultimi album
non potrà che rimanere entusiasta dell'ultima impresa del nativo di
Filicudi, che con i suoi incastri di parole in rima è capace di
pizzicare le corde giuste nell'animo di chi ascolta ogni parola dei suoi
testi. "Nostalgia istantanea" e "Variazioni sul tema della nostalgia istantanea", due tracce da ascoltare
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