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lunedì 18 giugno 2012

Taormina - la regione riconosce distretto turistico


Taormina – Avrà sede nella cittadina turistica, si occuperà di un bacino di utenza di 218 mila abitanti ed 11mila 500 posti letto alberghieri. Con decreto dell’Assessore Regionale per il Turismo n° 27 del 13 giugno 2012 è stato riconosciuto il Distretto turistico “ANTICHI MESTIERI, SAPORI E TRADIZIONI POPOLARI DI SICILIA”. E’ stato così premiato il grande sforzo profuso per la realizzazione di questo obiettivo che ha visto nelle convenzioni con il Dipartimento di Architettura (Darc) dell’Università degli Studi di Catania, con il Dipartimento di Beni Culturali Storico-Archeologici, Socio-Antropologici e Geografici dell’Università di Palermo e con il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia un punto di forza per lo sviluppo dell’azione progettuale. Il territorio di riferimento del Distretto è molto vasto e comprende ad oggi 23 Comuni sparsi nelle province dell’isola: Campofiorito, Ciminna, Roccapalumba, Vicari (prov. di Palermo); Favignana e Valderice (prov. di Trapani); Biancavilla, Grammichele, Ramacca, Aci Catena, Viagrande, S. Pietro Clarenza, Pedara, Giarre e Licodia Eubea (prov. di Catania); Fiumedinisi, Nizza di Sicilia, Montagnareale, Santa Teresa di Riva, Sinagra, Taormina e Furci Siculo (prov. di Messina) e Rosolini (prov. di Siracusa). Il partenariato privato del Distretto annovera il Touring Catania, Federalberghi Isole Minori della Sicilia, Associazione albergatori Taormina, Slow Food, la Pro Loco di Sinagra, la Pro Loco di Viagrande, la Gualtiero Viaggi, Valle dei Margi, P.S.T. Sicilia, la soc. agr. Agorà, il Consorzio Euroagrumi, Malvuccio marmi s.r.l. e la Soal s.n.c.. A questi sta per aggiungersi anche la Fondazione Buttitta.
L’idea del Distretto Turistico nasce dall’individuazione dell’insieme degli elementi di identità del territorio di riferimento e della gente che vi abita, che sarà, così, l’elemento di unicità e il carattere distintivo del territorio nel suo complesso.
Ciò che accomuna i territori del Distretto, infatti, sono i ricchi valori del patrimonio, prevalentemente rurale, degli “Antichi mestieri, Sapori e Tradizioni popolari”.
La cucina tradizionale, le attività produttive tradizionali, la storia sociale della comunità locale, le attività economiche tipiche, le tradizioni popolari e i valori naturali e culturali sono componenti unificanti della vita della comunità locale, che divengono un prodotto turistico in sé. Si è pensato che attraverso la costruzione di tre Club di Prodotto il Distretto possa avere come caratteristica quella di essere fortemente declinato sugli elementi di identità locale e sulla componente “esperienzale” dell’offerta, in maniera tale da formulare una proposta unica e non riproducibile in altri contesti territoriali. E’ stata prevista, quindi, la realizzazione di un Club di Prodotto denominato “Itinerari della Tradizione”, collegato alla realizzazione di eventi e proposte per il turismo culturale ovviamente in stretta relazione con l'ambiente, con la gastronomia e con varie tipologie di eventi. Queste proposte verranno valorizzare tramite lo sviluppo di politiche di integrazione tra musei, attività culturali e di spettacolo. Un secondo Club di Prodotto denominato “I Sapori della tradizione” che, con l’azione congiunta degli operatori privati turistici e degli operatori attivi nel campo della produzione delle specialità agroalimentari ed enogastronomiche, ha come obiettivo quello di mettere a sistema le varie esperienze territoriali, integrate anche con azioni di commercializzazione turistica, al fine di valorizzare proposte gastronomiche e tradizioni popolari della nostra terra. Infine, un terzo Club di Prodotto denominato “Tra…dizioni alternative”, che punta sul turismo legato all’escursionismo, prevedendo la realizzazione di percorsi e la pubblicazione di apposite guide per soddisfare la richiesta di un segmento di turismo sempre più ricercato anche dalle giovani generazioni, oltre che dagli stranieri.
Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata manifestata dal Presidente del Distretto, Michelangelo Lo Monaco, secondo il quale “si rileva fondamentale e prioritaria l’elaborazione di un Marchio Collettivo del Distretto capace di sintetizzare un concetto di identità forte ed unificatore di tutti gli operatori ed attori locali che verrà riconosciuto non automaticamente, per il solo fatto di aver aderito al Distretto, ma sulla base di apposito disciplinare d’uso. Oltre alla funzione aggregativa e di premialità, il Marchio Collettivo del Distretto fungerà, quindi, da strumento di comunicazione e di promozione dell’intera area distrettuale, che, si spera, in seguito, possa includere anche tanti altri operatori che vogliano condividere questo percorso di sviluppo del settore turistico. Un doveroso ringraziamento va ai componenti del Consiglio direttivo, Prof. Marco Romano e dott. Attilio Bruno, per il prezioso e qualificato apporto tecnico, nonché al dott. Antonino Messina per la sua collaborazione a supporto del percorso effettuato durante il mio incarico di Commissario straordinario dell’allora Comune capofila”. Un Distretto, quindi, in cui le azioni sinergiche al servizio delle comunità mirano a far sì che la visita del territorio diventi un’occasione per la scoperta della comunità.

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