I contribuenti di Lipari riceveranno, in questi
giorni, da parte del Comune – Settore 2°
Economie e Finanze – Servizio 2° Tributi, una richiesta di compilazione di un
modulo necessario all’Ufficio per comunicare all’Agenzia dell’Entrate i dati
catastali identificativi dell’immobile presso cui è attivato il servizio di
smaltimento rifiuti urbani.
Infatti, la Legge 27/12/2006, n.296 art. 1, comma
106, obbliga i soggetti che gestiscono, anche in regime di concessione, il
servizio di smaltimento dei rifiuti urbani, a comunicare, annualmente, per via
telematica, all'Agenzia delle Entrate, relativamente agli immobili insistenti
sul territorio comunale per i quali il servizio è istituito, i dati acquisiti
nell'ambito dell'attività di gestione che abbiano rilevanza ai fini delle
imposte sui redditi.
Nella nota che il Comune di Lipari, Servizio 2°
Tributi, ha già inviato e che qualche cittadino ha già ricevuto, chiede di provvedere alla compilazione del suddetto
modello senza omettere, ovviamente, i dati catastali ovvero resa in maniera
incompleta per evitare l’applicazione di una sanzione amministrativa da 285 a
2.065 €.
Già questa “monito” mi lascia un po’ di amaro in
bocca, anche perché, come è successo in qualche altra circostanza (vedi altre
note di altri settori comunali) si legge solo quella parte, quel comma, della normativa che interessa.
La citata Legge 27/12/2006, n.296 art. 1, al comma 108,
recita: “per l'omessa, incompleta o infedele comunicazione di cui al comma 106
si applicano le disposizioni previste dall'articolo 11 del decreto legislativo
18 dicembre 1997, n. 471, e successive modificazioni”
Domanda: chi deve provvedere a quanto
stabilito dal comma 106?
Il cittadino o i soggetti che
gestiscono, anche in regime di concessione, il servizio di smaltimento dei
rifiuti urbani?
E allora che cosa c’entra ammonire i
cittadini di applicazione di sanzione?
Ancora
mi chiedo se la legge 27/12/2006,
n.296, art. 1, comma 106, chiede ai Comuni di inviare “annualmente” i dati
cos’è successo dal 2007 ad oggi?
Non sono stati mai comunicati?
Se invece sono stati comunicati,
compreso, l’anno appena trascorso,
allora il Comune è in possesso dei dati necessari, quindi perché si
richiedono?
Se i dati non sono stati comunicati
annualmente o sono stati incompleti chi ha pagato le sanzioni di cui al comma
108?
Ritornando poi alla richiesta di compilazione del
modulo è ovvio pensare che la maggior parte dei contribuenti sarà costretta a
rivolgersi a tecnici per ottenere i dati necessari (codice comunale, foglio di
mappa, particella, etc.) che, a parte i compensi, in questo periodo particolare
della stagione (luglio e agosto) creerà non pochi problemi.
Mi viene spontanea una riflessione ma i dati
raccolti dalla società ATOS, che sono costati parecchi soldi, dove sono andati a finire?
Questa società non era stata chiamata proprio per
fornire al Comune una banca dati che doveva servire a tale scopo (allineamento tributario, ICI e oggi IMU compreso)?
E allora perché il Comune non attinge da quella
banca dati per comunicare quanto richiesto dall’Agenzia delle Entrate ai
Soggetti che gestiscono il servizio di smaltimento dei rifiuti urbani?
Se ciò non è possibile, anche al fine di venire
incontro ai già tartassati cittadini, perché il Comune non provvede ad istituire uno sportello “
dedicato”, dotato di tecnico e di
collegamento/internet con il “Catasto”
al fine di reperire i dati necessari alla compilazione del modulo?
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