COMUNICATO STAMPA
Nell’ambito delle attività finalizzate all’aggressione
ai patrimoni di provenienza illecita, i Carabinieri del Comando Provinciale di
Messina hanno dato esecuzione al decreto di confisca disposto dalla Sezione
Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, relativo ad un ingente
patrimonio, valutato in circa 25 milioni
di euro, riconducibile al noto imprenditore edile milazzese PERGOLIZZI Vincenzo,
classe 1953, sottoposto contestualmente alla misura di prevenzione personale
della sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno nel comune di
residenza, per la durata di anni quattro. Trattasi della più cospicua confisca
di beni registrata nella provincia di Messina.
Il collegio giudicante ha accolto integralmente le
richieste, sia concernenti l’aspetto personale che quello patrimoniale,
avanzate in esito alla complessa istruttoria dibattimentale dal Sostituto
Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina dott. Vito DI
GIORGIO.
Già nel novembre 2010, il predetto magistrato ed
il collega della Direzione Distrettuale Antimafia dott. Angelo CAVALLO, con il
coordinamento del Procuratore Capo della Repubblica dott. Guido LO FORTE, avevano
ottenuto il sequestro preventivo dell’ingente patrimonio del Pergolizzi in
quanto ritenuto di natura illecita.
Dagli accertamenti condotti dal Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale e dalle Compagnie Carabinieri di Messina
Centro e Messina Sud, con il contributo del ROS di Messina, è emersa l’esistenza
di collegamenti tra l’imprenditore, gravato da diversi precedenti penali anche
per favoreggiamento personale, ed esponenti di rilievo della criminalità
organizzata catanese, messinese e barcellonese.
Il PERGOLIZZI Vincenzo, attraverso le società a
lui direttamente o indirettamente riconducibili, per effetto dei rapporti
intessuti con i familiari del boss catanese CAPPELLO Salvatore, del
barcellonese FOTI Carmelo Vito e di altri soggetti legati alla criminalità
organizzata messinese, è riuscito ad affermarsi sul mercato, alterandone gli
ordinari meccanismi ed acquisendo ingenti vantaggi economici non solo per la
propria attività imprenditoriale esercitata prevalentemente nel settore
dell’edilizia, ma anche per un’attività condotta, per il tramite di un sodale,
nel settore della produzione e del commercio di prodotti della panificazione.
La confisca ha riguardato le società PER.EDIL.
srl, CO.STE.SON. srl, COSTRUZIONI E.P. srl, operanti nel settore edile, nonché
la società CE.DI.PAN. srl, operante nel settore della panificazione, con tutti
i beni aziendali di rispettiva pertinenza, nonché, sei abitazioni (di cui due a
Messina, due a Milazzo, una a Lipari ed una a Pace del Mela); quattro terreni (di
cui tre a Milazzo e uno a Messina); un fabbricato con annesso terreno sito in
Milazzo e due immobili siti in Messina.
Sono stati altresì confiscati quattordici
automezzi, tra cui un’autovettura Cadillac Escalate, e un’autovettura Jaguar;
un’imbarcazione di oltre 20 metri (in leasing alle società); 22 rapporti
bancari.
L’attività odierna rientra nel più ampio contesto
operativo del Desk Interforze,
attraverso il quale, dall’anno 2009, il Procuratore Capo della Repubblica di
Messina, dott. Guido LO FORTE, ha inteso sviluppare in maniera coordinata le
attività di individuazione dei patrimoni acquisiti illecitamente, che una volta
reimmessi nel circuito economico legale sono in grado di alterare il sistema
economico.
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