È evidente lo stato di crisi finanziaria, che sembrerebbe a prima vista irreversibile e dipendente da cause di forza maggiore, ma che ha chiare responsabilità riconducibili al governo Monti, nella quale versa oggi il nostro comune al pari di tanti altri. Tuttavia, riteniamo non accettabile, in un momento nel quale una crisi più ampia investe l’intera economia nazionale e locale e dove la stessa colpisce quasi esclusivamente i ceti deboli e medi e le attività produttive, che venga proposta, come unica soluzione, l’aumento della pressione fiscale indiscriminata a carico della cittadinanza. Per tale motivo, la Sinistra ribadisce le proprie proposte alternative per il risanamento delle finanze pubbliche che puntino all’attuazione di politiche di risparmio e rimodulazione: in primo luogo, la riconversione degli impianti di illuminazione pubblica con tecnologia a LED, che garantisce, nel tempo, un congruo risparmio e che potrebbe essere realizzata, con un investimento ammortizzato grazie a finanziamenti europei, per la riqualificazione dei centri urbani o delle aree inserite nella Rete Ecologica Siciliana; anche una riduzione oculata dei punti luce sul territorio potrebbe permettere un notevole contenimento della spesa; altrettanto necessaria è l’immediata realizzazione del Piano regolatore delle antenne di telefonia mobile, puntando alla individuazione delle aree di proprietà comunale dove queste dovrebbero essere installate, garantendo un reddito annuale che stimiamo intorno ai 400.000 euro annui; ribadiamo inoltre l’opportunità della gestione in house di alcune strutture pubbliche, quali ad esempio il megaparcheggio, che con minime spese gestionali garantirebbe ulteriori introiti all’ente e, al contempo, un servizio più democratico e a favore dell’utenza. Queste e altre sono misure realizzabili a breve e medio termine, come dimostrato da anni in tantissimi comuni virtuosi, e permetterebbero di evitare un ulteriore aggravio del costo di questa crisi sulla cittadinanza, evitando l’aumento dell’aliquota IRPEF e indirizzando in maniera appropriata la revisione di quella dell’IMU, in accordo con la proposta de La Sinistra che chiedeva la rimodulazione della stessa tramite riduzione allo 0,2 per le prime case e l’aumento per le seconde case non affittate. Se attuate nel recente passato o avviate immediatamente dopo l’insediamento della nuova amministrazione, tali iniziative avrebbero permesso di non giungere a questo punto.
Pertanto, pur comprendendo la difficoltà del momento, per i motivi su accennati, ed in attesa di vedere una vera revisione della politica dei risparmi, diamo parere contrario alla proposta di delibera.
coordinamento "La Sinistra"
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