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lunedì 10 dicembre 2012

Legge 174: la manna per il Comune di Messina…ma sarà vero?

Il Decreto Legge 10 ottobre 2012, n. 174 è stato convertito in Legge dal parere favorevole della Camera dei Deputati. Messina può quindi usufruire del Fondo di Rotazione previsto dall’art.4 della 174 (anticipazioni agli enti locali in situazione di grave squilibrio finanziario) ed uscire dall’incubo dissesto. Ma sarà vero? A questo primo quesito si deve rispondere che tale procedura non può avere inizio secondo quanto stabilito con l’art. 243/bis poiché la Corte dei Conti, ha già provveduto ad assegnare un termine entro il quale adottare le misure correttive richieste dall’organo di Controllo. Il Commissario è quindi obbligato, nel termine stabilito, a procedere fornendo tutte le risposte gestionali necessarie ed effettuando i tagli di spesa richiesti. Contestualmente il Commissario, in considerazione dei gravi motivi di squilibrio strutturale di bilancio, può chiedere una anticipazione finanziaria dal fondo di rotazione per gli enti locali al ministero dell’Interno e dell’economia poiché in presenza di gravi moti d’urgenza. Tale anticipazione a valere sul piano pluriennale di riequilibrio da redigere dovrà essere comunque restituita e dovrà essere utilizzata soltanto per pagare stipendi e per mantenere in esercizio i servizi essenziali. Allo stato quindi le prossime decisioni della Corte dei Conti sembrano dipendere essenzialmente dalla reale capacità dell’Ente di potere fare fronte ai propri impegni ed alle direttive ricevute.
Solo successivamente e conseguentemente ai risultati dell’iter già avviato, se si dovesse ritenere evitabile l’adozione della procedura di dissesto, si potrà riaprire la possibilità di redigere un piano di riequilibrio finanziario pluriennale da inoltrare al ministero degli interni ed al parere della Commissione della Corte dei Conti con la possibilità di accedere all’utilizzo del fondo di rotazione.
Per l'anno 2012 la dotazione del Fondo di rotazione di cui al comma 1 e' incrementata della somma di 500 milioni di euro” (art.4 comma 5).
Ma fino a quale punto del nodo gordiano chiamato bilancio comunale questo Fondo può arrivare a sanare il “malato in stato comatoso” considerato altresì che tali fondi dovranno comunque essere riassorbiti nell’ambito della programmazione di riequilibrio economico finanziario dell’Ente?
Continuando a leggere il comma 5 “Tale importo e' destinato ESCLUSIVAMENTE al pagamento delle spese di parte corrente relative a spese di personale, alla produzione di servizi in economia e all'acquisizione di servizi e forniture, già impegnate e comunque non derivanti da riconoscimento di debiti fuori bilancio”. Ma quale è il deficit del Comune di Messina? Sul punto vi è da fare chiarezza: secondo il ragioniere generale Coglitore il “buco” di bilancio sarebbe di ca. 60 mln. di euro, il Commissario Croce stima lo stesso a 240 mln. di euro, alcuni tecnici lo valutano ben oltre i 400 mln di euro! Tutto questo è possibile grazie ad un bilancio comunale (non a caso definito nodo gordiano) dalla difficile interpretazione e definito dalla Corte dei Conti non trasparente né veritiero né certo, tanto da trasmettere gli atti per le valutazioni del caso al Tribunale di Messina: le società partecipate (dentro o fuori?), i contenziosi, gli interessi maturati, i residui di dubbia realizzazione, le anticipazioni di cassa divenute debito strutturale, il contenzioso attivato recentemente sulla finanza innovativa e l’entità reale di tutti i debiti fuori bilancio.
Inoltre sempre riguardo alle eventuali anticipazioni di fondi dal Governo: “L'erogazione delle predette somme in favore degli enti locali interessati e' subordinata all'invio al Ministero dell'interno da parte degli stessi di specifica attestazione sull'utilizzo delle risorse”. Bisogna ricordare, inoltre, che la Corte dei Conti (ca. 2 settimane or sono) ha dichiarato che “la situazione del Comune di Messina presenta gravi ed evidenti squilibri strutturali di bilancio suscettibili di provocare il dissesto dell’ente”. Su questo punto invitiamo a leggere anche l’art. 5 della 174 che in breve spiega come “in caso di diniego del piano di riequilibrio finanziario da parte della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, ovvero di mancata previsione nel predetto piano delle prescrizioni per l'accesso al Fondo di rotazione le somme anticipate sono recuperate”.
Considerando quanto oscura sia la via che porta al “risanamento”, ma evidenziando l’importanza della neonata legge 174 sul futuro della nostra Città, il MoVimento 5 Stelle Messina chiede al Commissario Croce di rispondere esaustivamente alle richieste della Corte dei Conti e di applicare con urgenza e puntualmente il disposto dell’art. 3 presente nello stesso decreto.
Al tempo stesso la invitiamo ad indire un’assemblea Cittadina per chiarire: 1) cosa realmente rappresenti il Fondo di Rotazione per le casse comunali 2) i numeri reali del bilancio comunale, a quanto ammontano i debiti fuori bilancio (e da cosa sono rappresentati), l’incidenza delle partecipate sullo stesso, quali crediti sono esigibili tra i residui e quali sono da considerarsi inesigibili 3) indicare in modo chiaro ed inequivocabile le responsabilità (politiche e tecniche) della situazione accertata. La trasparenza e la pubblicità che chiediamo, e auspichiamo dal Commissario, e necessaria al MoVimento 5 Stelle Messina ed alla cittadinanza tutta per regolarsi di conseguenza e per prendere tutte le iniziative che si ritengono utili a salvaguardia degli interessi generali. Quello che chiediamo è solo il ritorno alla piena legalità. e la piena applicazione dell’art 3. In ultimo, ma non meno importante, chiediamo al Commissario Croce di vagliare la possibilità di richiedere al Presidente della Regione Crocetta l’invio di un pool di funzionari dell’assessorato enti locali e della ragioneria generale della Regione a Messina che si occupi della stesura del conto consuntivo del 2012 del Comune di Messina e di un piano particolareggiato ed oculato utile per rimettere in linea la gestione futura della Città, sul punto consideriamo dubbia la possibilità che a correggere le condizioni così duramente contestate dalla Corte dei Conti possano provvedere gli stessi Dirigenti dell’Ente, alcuni dei quali non possono essere giudicati estranei allo stato di caos economico finanziario in cui versa il Comune di Messina considerate le posizioni istituzionali che ricoprono e le responsabilità che derivano dalle stesse. Sul punto si chiede in particolare di sapere se il Dott. Croce ha intenzione di chiedere la rimozione del Ragioniere Generale del Comune secondo quanto previsto all’art. 109 2/bis e se pertanto sono già stati richiesti o meno i prescritti pareri al Ministero degli Interni ed al Ministero dell’Economia e delle finanze con carattere di urgenza, ciò onde evitare la possibile ulteriore costruzione lacunosa di processi che invece devono garantire la massima trasparenza e legalità sulla situazione dell’Ente!
Il MoVimento 5 Stelle Messina ribadisce la massima collaborazione al Commissario Croce sulla vicenda, continuando però fermamente a credere che una soluzione per gestire il dissesto economico finanziario del Comune di Messina non possa prescindere anche dalla contestuale ricerca delle responsabilità oggettive di tale disastro.
Molti cittadini si interrogano sul loro futuro e su quello delle loro famiglie messo pesantemente a rischio dalla “mala politica” e da una corruzione, prima di tutto morale, che si deve perseguire ed estirpare. Il MoVimento 5 Stelle Messina chiede quindi un ulteriore incontro al commissario e maggiori informazioni sull’iter delle procedure prima di formalizzare al Presidente della regione Sicilia e dell’Assessore agli enti locali tramite la sua deputazione una richiesta di confronto sul tema Messina e le sue criticità. 

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