La giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro e alla Famiglia Ester Bonafede ha deciso di autorizzare un piano straordinario di cantieri di servizio prevedendo uno stanziamento di 50 milioni di euro.
Destinatari delle risorse saranno i comuni che presenteranno piani di utilizzo lavorativo che includano per il settanta per cento giovani disoccupati e inoccupati nella fascia entro i trentacinque anni e per il trenta per cento ultra cinquantenni esclusi dal mercato del lavoro.
L’occupazione stimata e’ di ventimila unita’ per tre mesi. Le risorse saranno distribuite ai comuni in proporzione agli indici di disoccupazione e inoccupazione del territorio.
Il compenso che riceveranno i beneficiari sara’ determinato in base a quello attribuito ai cantieri di servizio di cui alla legge regionale 5/2005. Per il presidente della Regione e l’assessore al Lavoro e alla Famiglia “questa prima misura di intervento straordinario per la lotta contro la poverta’ in Sicilia, che sara’ estesa con le variazioni di bilancio, dara’ un po’ di respiro alla crisi occupazionale, in attesa dell’imminente partenza delle zone franche urbane e di una serie di interventi produttivi previsti con lo sblocco della spesa europea”.
Destinatari delle risorse saranno i comuni che presenteranno piani di utilizzo lavorativo che includano per il settanta per cento giovani disoccupati e inoccupati nella fascia entro i trentacinque anni e per il trenta per cento ultra cinquantenni esclusi dal mercato del lavoro.
L’occupazione stimata e’ di ventimila unita’ per tre mesi. Le risorse saranno distribuite ai comuni in proporzione agli indici di disoccupazione e inoccupazione del territorio.
Il compenso che riceveranno i beneficiari sara’ determinato in base a quello attribuito ai cantieri di servizio di cui alla legge regionale 5/2005. Per il presidente della Regione e l’assessore al Lavoro e alla Famiglia “questa prima misura di intervento straordinario per la lotta contro la poverta’ in Sicilia, che sara’ estesa con le variazioni di bilancio, dara’ un po’ di respiro alla crisi occupazionale, in attesa dell’imminente partenza delle zone franche urbane e di una serie di interventi produttivi previsti con lo sblocco della spesa europea”.
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