Lettera aperta ai residenti e concittadini di Canneto.
È curioso e al quanto strano, il silenzio che è calato nella
nostra frazione riguardo l’eventuale e sottolineo eventuale, realizzazione del
Depuratore a Canneto dentro.
Questa mattina leggo che, con arroganza e determinazione si
ripropone e si consolida, l’idea di realizzare tale opera necessaria alla
nostra Isola proprio nel cuore della stessa, con tutto quello che ne conseguirà
e dopo le numerose proteste e prese di posizione da parte di tutti noi. Forse
oggi siamo distratti dalla crisi economica? Forse siamo stanchi di lottare per
un diritto alla dignità? Alla comprensione? alla Giustizia. Forse…..?
Ma sicuramente in molti vorrebbero esprimere il proprio
dissenso, non lo fanno queste non sono posizioni politiche o di scuderia, ne va
della dignità umana e delle sue aspettative, di gestire il territorio e fare
scelte che non ne condizionino il futuro, figuriamoci precluderlo.
È sotto gli occhi di tutti che la scelta pur con tutte le
sue ragioni, non è quella giusta, visto che alla base, lo studio ne aveva fatta
un’altra condivisa. Canneto non può e non deve pagare il costo più alto di una
operazione come questa, 13 mesi fa tutti anno creduto alle promesse di
revisione del sito che si diceva fattibile ed in tempi brevissimi, bene oggi
assistiamo ad una retromarcia imbarazzante, non è così che si conquista la
fiducia del cittadino negli uomini che lo rappresentano.
Mi auguro che le associazioni e i Comitati catalizzino e si muovano in
tempi ragionevoli, così come mi aspetto da una classe politica che difendeva
queste posizioni e le agitava quando erano all’opposizione. La Sogesid, la
Lotti avranno le loro ragioni e i loro interessi, a noi non interessano, a noi
interessano i nostri di interessi, il nostro territorio, i nostri bisogni, le
nostre vite e quelle dei nostri figli a cui dovremo spiegare perché abbiamo
permesso ed acconsentito che questo
accadesse, ecco questo è l’interrogativo a cui nei prossimi anni saremo chiamati
a dare una risposta.
Pesante eredità.
Angelo Ferlazzo
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