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lunedì 5 agosto 2013

Salvarono tre turisti. Encomio per 5 vigili del fuoco (Gazzetta del sud)

Lipari (s.s.) Encomio del sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, per cinque vigili del fuoco che, nella notte tra il 29 e 30 luglio dello scorso anno, a conclusione di un soccorso thrilliing nell'area delle ormai abbandonate cave di pomice di Lipari, portarono in salvo tre turisti rischiando la propria incolumità. 
L'encomio è stato concesso al caposquadra Salvatore Pannuccio e ai vigili del fuoco Santi Cataliotti, Maurizio Ferrara, Salvatore D'Angelo e Carmelo Scaffidi. 
 Come scrisse a suo tempo il nostro giornale ad essere soccorsi e salvati furono due donne ed un uomo, tutti emiliani, originari di Castel S. Pietro (Imola), i quali si erano avventurati, partendo da Lami, in uno dei tanti pericolosissimi canyon di cui è ormai caratterizzata la montagna. Alle 23 e 30 per il mancato rientro dei tre scatto l'allarme e sul posto giunse la suddetta squadra dei vigili del fuoco. Questi, alla luce delle sole torce, si avventurarono sulla ex montagna bianca, alla ricerca dei tre dispersi tra l'apprensione dei familiari che, nel frattempo, avevano raggiunto la strada sottostante. Ritrovare i tre e metterli in salvo non fu impresa da poco con i vigili che, considerando lo stato di totale abbandono in cui versa l'area e i profondi crepacci creati dai temporali invernali, hanno rischiato a più riprese la loro incolumità. 
 Dopo circa tre ore di ricerca i tre (tra i 39 e i 50 anni) vennero trovati sul bordo di un crepacccio dal quale era materialmente impossibile muoversi sia in avanti che a ritroso. Con le corde e tra non poche difficoltà vennero recuperati e portati sin sulla strada dove si trovavano i parenti. Per i tre, per fortuna, nessun danno fisico ma solo tanta paura. All'arrivo al loro paese d'origine i tre turisti scrissero una lettera al Comandante Provinciale dei vigili del fuoco di Messina ringraziando ed elogiando per la professionalità e l'umanità dimostrata il caposquadra Pannuccio e i vigili del fuoco Cataliotti, Ferrara, D'Angelo e Scaffidi. Ora, a quasi un anno di distanza per i cinque è giunto il giusto riconoscimento della pubblica amministrazione.

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