Sono questi gli intestatari della lettera che il dott. Mariano Bruno ha inviato oggi sulla delicata tematica dei trasporti marittimi Siremar.
IL TESTO:
Egregio Signor Ministro,
Le scrivo in qualità di Coordinatore dell’A.N.C.I.M. Sicilia e di Sindaco del Comune di Lipari (Isole Eolie).
Nel ringraziarLa, preliminarmente, per la disponibilità manifestataci in occasione degli incontri che la S.S. ha ritenuto promuovere presso il Ministero alle Infrastrutture e dei Trasporti, desidero manifestarLe, a seguito delle ultime dichiarazioni, da Lei rilasciate nel corso della seduta n. 156 del 19/02/2009 del Senato della Repubblica, quanto segue.
Innanzitutto, mi permetta, ancora una volta, rappresentarLe le preoccupazioni che, da mesi, affliggono le popolazioni delle isole minori della Sicilia, a causa dei gravi disagi derivanti dalle drastiche riduzioni dei collegamenti marittimi e dalle incertezze emerse, in tale periodo, per il futuro degli stessi.
I diritti alla mobilità, alla continuità territoriale, alla salute, all’istruzione, vengono messi, quotidianamente, a repentaglio da servizi carenti e dalle minacce che questi possano addirittura peggiorare nei mesi e negli anni a venire. Il diritto allo sviluppo socio-economico, in una epoca segnata da forte crisi, sta venendo meno in località a prevalente vocazione turistica, come le nostre, messe in ginocchio dall’impossibilità di programmare e di prenotare quei collegamenti che per molte realtà insulari rappresentano l’unica forma di accesso.
Tali disagi, più volte denunciati nelle varie sedi istituzionali, hanno dato e stanno dando vita a diverse forme di protesta e a numerosi momenti di tensione: l’occupazione di navi in più isole, convocazioni in seduta permanente dei Consigli comunali, scioperi generali, cortei con migliaia di persone, assemblee pubbliche, manifestazioni a Roma di fronte al Ministero e a Piazza Montecitorio, scalate del vulcano Stromboli con catene umane in zone pericolose, e, non ultimo, lo sciopero della fame, attuato per oltre otto giorni dal sottoscritto e da diversi esponenti del consiglio e dell’Amministrazione comunale di Lipari.
Con riferimento alla sua nota del 9 gennaio, con la quale intima a Siremar e a Tirrenia di mantenere i collegamenti marittimi con le isole minori, debbo evidenziare come tali indicazioni vengano regolarmente disattese . Nel solo settore Eolie, ad esempio, stando agli itinerari-orari pubblicati dal 24/2/2009, risulta, di fatto, una riduzione del servizio effettuato dalla Siremar di circa il 40%, rispetto alle linee previste nelle annualità 2007 e 2008.
Le riduzioni effettuate consistono:
nella mancata effettuazione delle linee essenziali C/2 e C/6, per cinque giorni la settimana;
nella soppressione, dal 01.04 al 30.06, della linea C/6 veloce “Isola di Stromboli”, (bi-giornaliera fino al 30.06 e tri-giornaliera per i mesi di luglio agosto e settembre).
Inoltre, negli ultimi mesi, abbiamo assistito, con motivazioni varie, ma non accettabili per un servizio pubblico essenziale, alle seguenti soppressioni e riduzioni di servizi:
soppressione della linea C/6 veloce, effettuata con M/n “Isola di Stromboli”, per il periodo 01.04-31.10.2008;
soppressione delle linee C/2 e C/6, effettuate con M/n “Simone Martini”, dal 28.10.2008;
riduzione del servizio aliscafi che, negli ultimi anni, è stato, prevalentemente, effettuato con 3 e in alcuni casi anche con 2 aliscafi, anziché 4.
Con riferimento, altresì, alla possibilità di continuare a mantenere una società pubblica, a garanzia dei servizi di collegamento marittimo per le isole minori siciliane, alla luce delle dichiarazioni del Presidente Lombardo e dell’Assessore Bufardeci, che leggono in copia, La invito a riproporre, attraverso un decreto legge, quanto previsto dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, articolo 57, comma 3, ovvero il passaggio a titolo gratuito del pacchetto azionario della società Siremar dal gruppo Tirrenia alla Regione Sicilia. A tal proposito, la stessa istituzione regionale, ha chiesto espressamente, in diverse occasioni, la possibilità di conoscere l’effettivo stato economico e patrimoniale della Siremar, così da poterne valutare seriamente l’acquisizione e, quindi, organizzarne la gestione, di concerto con le amministrazioni dei comuni delle isole minori.
Ancora, il Regolamento CEE 3577/92, di fatto non obbliga lo stato membro a procedere necessariamente alla privatizzazione dell’intero servizio, ma si limita a richiedere che il compenso dovuto per obblighi di servizio pubblico, se previsto, debba essere reso disponibile a tutti gli armatori comunitari, prevedendo, pertanto, la necessità di attivare una procedura di evidenza pubblica alla quale, ovviamente, potrebbe partecipare anche una società pubblica. Andando oltre, ci si chiede se, considerata l’assoluta essenzialità e insostenibilità economica di un servizio di pubblica utilità, l’Italia non possa richiedere (così come già fatto da altri stati membri) l’adozione di una misura di salvaguardia dei servizi di collegamento per aree periferiche ed ultra-periferiche, da disporre alla luce di quanto già previsto dal Trattato di Amsterdam.
In considerazione di quanto precede, si chiede che siano assunti tempestivi interventi, anche mediante l’adozione di misure urgenti da parte del Governo, e di ottenere risposte concrete conducenti a quanto forma oggetto dei punti che seguono:
emanazione di un decreto legge che preveda la procedura di scorporo della Siremar dalla Tirrenia, con conseguente storno delle somme necessarie a garantirne la gestione;
dimostrazione concreta circa la volontà della Regione Siciliana relativamente all’acquisizione della Siremar;
un intervento fermo e immediato sulla Tirrenia e, quindi, sulla Siremar, per Il ripristino dell’assetto dei collegamenti, cosi come previsto nelle annualità 2007 e 2008 e la relativa pubblicazione degli itinerari orari sino al 31/12/2009;
garanzie definitive sul mantenimento della linea Eolie-Napoli;
la possibilità di recuperare, nel corso dell’estate 2009, le corse indebitamente sottratteci dalla Siremar nel corso del 2008 e nei primi mesi del 2009 attraverso il potenziamento dei servizi esistenti verso il centro Italia;
garanzie sulla quantità e sulla qualità del naviglio da impiegare;
convocazione urgente del tavolo tecnico nell’ambito del quale esaminare e ottenere le dovute garanzie sui collegamenti marittimi post 2009.
Ho il dovere di ribadire che, in assenza di garanzie provenienti dal Governo, difficilmente il livello della tensione e delle proteste che, in atto, si susseguono potrà smorzarsi. Sono, infatti, previste, per i prossimi giorni, manifestazioni ad oltranza volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, per il mantenimento di quelli che sono considerati, anche alla luce delle disposizioni di legge, diritti inalienabili delle popolazioni insulari: mobilità dei cittadini, continuità territoriale e sviluppo socio-economico.
Cordiali saluti
Il Sindaco di Lipari
CoordinatoreANCIM-Sicilia
(Dott. Mariano Bruno)
Egregio Signor Ministro,
Le scrivo in qualità di Coordinatore dell’A.N.C.I.M. Sicilia e di Sindaco del Comune di Lipari (Isole Eolie).
Nel ringraziarLa, preliminarmente, per la disponibilità manifestataci in occasione degli incontri che la S.S. ha ritenuto promuovere presso il Ministero alle Infrastrutture e dei Trasporti, desidero manifestarLe, a seguito delle ultime dichiarazioni, da Lei rilasciate nel corso della seduta n. 156 del 19/02/2009 del Senato della Repubblica, quanto segue.
Innanzitutto, mi permetta, ancora una volta, rappresentarLe le preoccupazioni che, da mesi, affliggono le popolazioni delle isole minori della Sicilia, a causa dei gravi disagi derivanti dalle drastiche riduzioni dei collegamenti marittimi e dalle incertezze emerse, in tale periodo, per il futuro degli stessi.
I diritti alla mobilità, alla continuità territoriale, alla salute, all’istruzione, vengono messi, quotidianamente, a repentaglio da servizi carenti e dalle minacce che questi possano addirittura peggiorare nei mesi e negli anni a venire. Il diritto allo sviluppo socio-economico, in una epoca segnata da forte crisi, sta venendo meno in località a prevalente vocazione turistica, come le nostre, messe in ginocchio dall’impossibilità di programmare e di prenotare quei collegamenti che per molte realtà insulari rappresentano l’unica forma di accesso.
Tali disagi, più volte denunciati nelle varie sedi istituzionali, hanno dato e stanno dando vita a diverse forme di protesta e a numerosi momenti di tensione: l’occupazione di navi in più isole, convocazioni in seduta permanente dei Consigli comunali, scioperi generali, cortei con migliaia di persone, assemblee pubbliche, manifestazioni a Roma di fronte al Ministero e a Piazza Montecitorio, scalate del vulcano Stromboli con catene umane in zone pericolose, e, non ultimo, lo sciopero della fame, attuato per oltre otto giorni dal sottoscritto e da diversi esponenti del consiglio e dell’Amministrazione comunale di Lipari.
Con riferimento alla sua nota del 9 gennaio, con la quale intima a Siremar e a Tirrenia di mantenere i collegamenti marittimi con le isole minori, debbo evidenziare come tali indicazioni vengano regolarmente disattese . Nel solo settore Eolie, ad esempio, stando agli itinerari-orari pubblicati dal 24/2/2009, risulta, di fatto, una riduzione del servizio effettuato dalla Siremar di circa il 40%, rispetto alle linee previste nelle annualità 2007 e 2008.
Le riduzioni effettuate consistono:
nella mancata effettuazione delle linee essenziali C/2 e C/6, per cinque giorni la settimana;
nella soppressione, dal 01.04 al 30.06, della linea C/6 veloce “Isola di Stromboli”, (bi-giornaliera fino al 30.06 e tri-giornaliera per i mesi di luglio agosto e settembre).
Inoltre, negli ultimi mesi, abbiamo assistito, con motivazioni varie, ma non accettabili per un servizio pubblico essenziale, alle seguenti soppressioni e riduzioni di servizi:
soppressione della linea C/6 veloce, effettuata con M/n “Isola di Stromboli”, per il periodo 01.04-31.10.2008;
soppressione delle linee C/2 e C/6, effettuate con M/n “Simone Martini”, dal 28.10.2008;
riduzione del servizio aliscafi che, negli ultimi anni, è stato, prevalentemente, effettuato con 3 e in alcuni casi anche con 2 aliscafi, anziché 4.
Con riferimento, altresì, alla possibilità di continuare a mantenere una società pubblica, a garanzia dei servizi di collegamento marittimo per le isole minori siciliane, alla luce delle dichiarazioni del Presidente Lombardo e dell’Assessore Bufardeci, che leggono in copia, La invito a riproporre, attraverso un decreto legge, quanto previsto dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, articolo 57, comma 3, ovvero il passaggio a titolo gratuito del pacchetto azionario della società Siremar dal gruppo Tirrenia alla Regione Sicilia. A tal proposito, la stessa istituzione regionale, ha chiesto espressamente, in diverse occasioni, la possibilità di conoscere l’effettivo stato economico e patrimoniale della Siremar, così da poterne valutare seriamente l’acquisizione e, quindi, organizzarne la gestione, di concerto con le amministrazioni dei comuni delle isole minori.
Ancora, il Regolamento CEE 3577/92, di fatto non obbliga lo stato membro a procedere necessariamente alla privatizzazione dell’intero servizio, ma si limita a richiedere che il compenso dovuto per obblighi di servizio pubblico, se previsto, debba essere reso disponibile a tutti gli armatori comunitari, prevedendo, pertanto, la necessità di attivare una procedura di evidenza pubblica alla quale, ovviamente, potrebbe partecipare anche una società pubblica. Andando oltre, ci si chiede se, considerata l’assoluta essenzialità e insostenibilità economica di un servizio di pubblica utilità, l’Italia non possa richiedere (così come già fatto da altri stati membri) l’adozione di una misura di salvaguardia dei servizi di collegamento per aree periferiche ed ultra-periferiche, da disporre alla luce di quanto già previsto dal Trattato di Amsterdam.
In considerazione di quanto precede, si chiede che siano assunti tempestivi interventi, anche mediante l’adozione di misure urgenti da parte del Governo, e di ottenere risposte concrete conducenti a quanto forma oggetto dei punti che seguono:
emanazione di un decreto legge che preveda la procedura di scorporo della Siremar dalla Tirrenia, con conseguente storno delle somme necessarie a garantirne la gestione;
dimostrazione concreta circa la volontà della Regione Siciliana relativamente all’acquisizione della Siremar;
un intervento fermo e immediato sulla Tirrenia e, quindi, sulla Siremar, per Il ripristino dell’assetto dei collegamenti, cosi come previsto nelle annualità 2007 e 2008 e la relativa pubblicazione degli itinerari orari sino al 31/12/2009;
garanzie definitive sul mantenimento della linea Eolie-Napoli;
la possibilità di recuperare, nel corso dell’estate 2009, le corse indebitamente sottratteci dalla Siremar nel corso del 2008 e nei primi mesi del 2009 attraverso il potenziamento dei servizi esistenti verso il centro Italia;
garanzie sulla quantità e sulla qualità del naviglio da impiegare;
convocazione urgente del tavolo tecnico nell’ambito del quale esaminare e ottenere le dovute garanzie sui collegamenti marittimi post 2009.
Ho il dovere di ribadire che, in assenza di garanzie provenienti dal Governo, difficilmente il livello della tensione e delle proteste che, in atto, si susseguono potrà smorzarsi. Sono, infatti, previste, per i prossimi giorni, manifestazioni ad oltranza volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, per il mantenimento di quelli che sono considerati, anche alla luce delle disposizioni di legge, diritti inalienabili delle popolazioni insulari: mobilità dei cittadini, continuità territoriale e sviluppo socio-economico.
Cordiali saluti
Il Sindaco di Lipari
CoordinatoreANCIM-Sicilia
(Dott. Mariano Bruno)