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giovedì 4 marzo 2010

Regione. Approvati articoli del "piano casa". Niente "delocalizzazione" della cubatura. Sui centri storici si interverrà con altra legge

Approvati dall'Ars gli articoli del Piano Casa. Poco prima che si procedesse alla votazione dell'ultimo articolo, a conclusione di un lungo e infuocato dibattito, durato sette ore, non hanno partecipato i deputati del Pdl e dell'Udc, compreso il presidente della commissione Ambiente, Fabio Mancuso, che hanno abbandonato l'aula per protesta, definendo il provvedimento in esame un incentivo alla cementificazione selvaggia della Sicilia. Inoltre, il presidente del gruppo parlamentare del Pdl, Innocenzo Leontini, nell'annunciare l'abbandono dell'aula da parte delle opposizioni ha convocato per questa mattina una conferenza stampa, nel corso della quale intende illustrare i motivi alla base della protesta. Nella seduta di ieri, peraltro, tutti gli articoli aventi riferimento a ipotesi di sanatorie o di carattere strettamente urbanistico, sono stati stralciati e inviati in commissione per essere inseriti in un nuovo disegno di legge di riforma urbanistica. Le norme approvate, pertanto, ad eccezione dell'art. 10 concernente la costruzione di parcheggi sotterranei, sono in linea con il testo relativo all'accordo Stato-Regioni sul Piano Casa. D'altronde, a inizio di seduta, era stato proprio il capogruppo dell'Udc, Rudy Maira, a chiedere il ritiro di tutti gli emendamenti non in linea con il testo base sul Piano Casa, rimandando le norme ritirate ad un testo unico sull'urbanistica e l'edilizia da elaborarsi a breve. La proposta è stata condivisa dal capogruppo del Pdl-Sicilia, Giulia Adamo. E il presidente della commissione Ambiente, Mancuso, che a nome del Pdl aveva presentato un emendamento per consentire interventi di ampliamento anche nei centri storici, avendo al tempo stesso ottenuto anche l'impegno del presidente del gruppo parlamentare del Pd Antonrllo Cracolici, che in commissione Ambiente si sarebbe subito affrontato il problema, lo ha ritirato. Contro il ritiro si è invece espresso il deputato Toto Cordaro che ha contestato a Mancuso di avere agito senza un confronto preventivo con l'Udc che aveva condiviso l'emendamento. Il dibattito è, quindi, proseguito sugli emendamenti del governo che estendono i benefici del Piano Casa agli immobili adibiti ad attività artigianali e industriali, purché inseriti nei consorzi Asi e nelle aree D. Contro questo emendamento, protestando perché ne verrebbero esclusi i piccoli comuni, ha protestato e votato contro, l'on. Cateno De Luca, che è anche sindaco di Fiumedinisi.
La votazione finale si svolgerà a conclusione della seduta di martedì, dopo che gli uffici dell'Ars avranno collazionato il testo, i cui articoli sono stati più volte riscritti durante il dibattito d'aula. «Voteremo contro questa legge - ha dichiarato Rudy Maira - che del Piano Casa porta solo il nome ma in realtà è diventata una cosa diversa. Abbiamo detto che ci opponevamo ad una legge che divenisse il pretesto per stimolare affari e coprire interessi. Non possiamo che essere consequenziali davanti a quello che sta succedendo in Aula. Stasera è passato anche ciò che ritenevamo impossibile: l'allargamento dei benefici per gli immobili adibiti ad attività artigianali ed industriali gestiti dai consorzi Asi e nelle aree D. Questo Piano Casa ormai è stravolto ed ha perso lo spirito iniziale, nell'ignavia del presidente Lombardo». «Il nostro partito - ha detto ancora Maira - non si oppone certo alle norme che diano impulso all'economia ed alle categorie produttive, ma al modo con cui nel Pd e nella rabberciata maggioranza del presidente della Regione si dia vita ad un'azione che consentirebbe "interessi e affari" attorno al Piano casa».
«Il Piano Casa - ha dichiarato la capogruppo del Pdl-Sicilia Giulia Adamo - così come sarà esitato dall'Aula rappresenta una vittoria su tutti i fronti. Abbiamo mostrato fermezza e coesione nel chiedere e ottenere l'estensione dei benefici di legge anche per le attività produttive, onestà e lealtà alla linea di rigore posta in essere correttamente dal governo regionale, ritirando come concordato tutti gli emendamenti, e infine siamo riusciti a smascherare tutti coloro che, abbandonando lïaula e non accettando il confronto democratico, hanno dimostrato di avere come unico scopo quello di far deflagrare la maggioranza e non, invece, contribuire a produrre una legge utile ai siciliani. Sempre più "lealisti" ai propri interessi e sempre meno a quelli della Sicilia. Con il varo del Piano Casa - ha concluso l'Adamo - abbiamo dato una risposta convincente ed efficace ad una esigenza concreta della Sicilia: rivitalizzare un settore fondamentale della nostra economia, quale quello dell'edilizia, coniugando lïattenzione e la salvaguardia del territorio all'esigenza di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente».