(Leonardo Orlando-Gazzetta del Sud) Il giudice dell'udienza preliminare, Maria Tindara Celi, su richiesta del pubblico ministero Michele Martorelli, ha condannato nel processo col rito abbreviato tre giovani residenti a Lipari perché riconosciuti responsabili di possesso ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Virgilio Cardi, 24 anni, un manovale originario di Catania, stabilitosi sull'isola, che è stato condannato a 3 anni di reclusione e al pagamento di 20 mila euro di multa e che resta ancora agli arresti domiciliari.
Ieri infatti, al termine dell'udienza, il giudice ha respinto la richiesta di remissione in libertà. A pene inferiori, con la concessione del beneficio della sospensione condizionale, sono stati condannati Andrea Mantineo, 23 anni di Lipari, 1 anno e 2 mesi di reclusione e ad una multa di 8 mila euro, e Giacomo Casamento 25 anni, anche lui di Lipari, condannato a 6 mesi di reclusione e alla multa di 3 mila euro. Assolta, invece, perché il fatto non sussiste l'unica donna del gruppo, Manuela Paternità Barbino, 22 anni, originaria di Milazzo e residente alle Eolie.
Il gruppo di giovani eoliani era accusato di aver detenuto ai fini dello spaccio in tre diversi episodi tra dicembre 2008 e gennaio 2009 123 grammi di marijuana; mentre nell'agosto 2008, per il solo Casamento, una modica quantità di cocaina.
I difensori, gli avv. Francesco Rizzo, Saro Venuto, Gaetano Orto e Luca Frontino, hanno annunciato ricorso in Appello contro la sentenza di condanna sostenendo che non si trattava di spaccio