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mercoledì 22 settembre 2010

L'editoriale. Mariano Bruno dorma pure sonni tranquilli. I cittadini un po meno

Un consiglio comunale convocato con urgenza, su sollecitazione dei capigruppo, per affrontare la delicata (per la comunità) situazione della Siremar, non solo non riesce a raccogliere tutti i consiglieri su un argomento così importante ma addirittura, dopo essersi trascinato stancamente per due giorni consecutivi (raccattando pezzi, "leggasi consiglieri", a destra e a manca), non riesce neanche a concretizzare uno straccio di documento, neppure una bozza.
Eppure c'erano delle proposte ( non sta a noi dire se valide o meno), ieri condivise, oggi un po meno.
Si sarebbe potuto dialogare nel tentativo di trovare la "via di mezzo" e invece no. Ci si è fermati, bloccati, inceppati su legittimità e presunte illegittimità.
Certo il consiglio è sovrano, ogni consigliere ha le sue idee e come direbbe qualcuno "Ogni testa è un tribunale", compiere atti "sopra le righe" non lo si può certo chiedere a nessuno.
Non sappiamo se nelle proposte sul tavolo queste "righe" fossero state superate. Ma siamo certi che, nel passato, queste "righe" siano state sempre rispettate, non si sia mai andati al di fuori, non siano mai state fatte delle forzature anche se nell'interesse della collettività e restando sempre e comunque nel legittimo?
Alla fine della "favola" ne è venuto fuori il solito tira e molla, molla e tira... che ha portato come risultato ad un "siparietto" poco trascendentale (e siamo buoni) tra il consigliere Sabatini e il presidente Longo.
Colpa dell'uno? Colpa dell'altro? Di entrambi?
La realtà è che lo "scontro" c'è stato.
Una novità? No! Anche se gli interpreti a volte cambiano.
E mentre la scena resta la stessa (pur cambiando gli attori) il sindaco Mariano Bruno e la sua giunta, seppure in crisi di numeri in consiglio, acquisiscono una ulteriore certezza: Possono continuano a dormire sonni tranquilli...
Con questi "chiari di luna" non ci si meravigli quando l'amministrazione Bruno sostiene di "muoversi su una posizione univoca portando avanti quella che è la propria attività".