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martedì 21 settembre 2010

Nuovi impianti di depurazione. Le perplessità e gli interrogativi di Biviano

Questa la nota dettagliata che il consigliere comunale Giacomo Biviano (PD) ha inviato al Commissario Delegato per l’emergenza idrica delle Eolie, Avv. Luigi Pelaggi, al Sindaco del Comune di Lipari, Dott. Mariano Bruno, al Responsabile Unico del Procedimento, Dott. Domenico Russo, ai membri della Conferenza di servizi preliminare per l’emergenza idrica nelle Isole Eolie e, p.c. alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Prefetto di Messina
OGGETTO: Interventi diretti alla realizzazione del ciclo integrato nelle isole di Lipari e Vulcano – Nuovi impianti di depurazione ed opere fognarie accessorie.
Si apprende dalla stampa e dal sito internet del Comune di Lipari che il 22 settembre 2010 il Commissario per l’emergenza idrica delle Eolie, Avv. Pelaggi, ha convocato una Conferenza di servizi per decidere la programmazione in ambito depurativo per il Comune di Lipari.
Sembrerebbe che sia stata abbandonata l’opzione del depuratore in galleria a Monte Rosa, che ha il vantaggio di utilizzare le condotte esistenti e di non “consumare” prezioso suolo ed essere facilmente insonorizzato e deodorizzato.
Invece, da notizie che circolano, sarebbe stato localizzato subito dopo e oltre la zona degli artigiani prevista a Canneto dentro e a poco più di 100/200 mt. dalle case di Pirrera e Serra, così come indicato nella planimetria allegata.
Sarebbe opportuno capire ed eventualmente conoscere, però, lo studio d’impatto ambientale, specie per quanto riguarda il problema degli odori e del rumore per le suddette località. Quest’ultimo, infatti, si andrebbe a sommare con quello del dissalatore, che verrebbe a sua volta potenziato, causando non pochi problemi di sostenibilità acustica dell’intera zona.
Il problema più grave rimarebbe, comunque, quello degli odori. La distanza in cui sorgono gli insediamenti residenziali è superiore ai 100mt, ma nell’impianto si trattano i fanghi residuali e sul tema, ad esempio, la Regione Piemonte ha elaborato delle linee guida che fissano i criteri per ridurre il rischio batteriologico (residenza esclusa nei 200mt) e la puzza (residenza esclusa nei 250 mt. - raccomandazioni EPA, addirittura le linee guida della Regione Sicilia prevedono 1000 mt.).
La stessa zona artigianale subirebbe delle pesanti limitazioni in quanto la norma sulle localizzazioni è pacifica: va esclusa ogni edificazione e attività dell’uomo nell’ambito di mt.100 dall’area circostante l’impianto. Per cui, forse, si vuole violare il principio di salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori?
Inoltre, gravi ripercussioni potrebbero esistere anche per turisti e operatori turistici di Canneto: la conformazione del sito scelto in un Vallone stretto e lungo potrebbe fare da moltiplicatore ai disagi prodotti dalla puzza , infatti, per il fenomeno fisico della “tromba delle scale”, in funzione dei dislivelli di temperatura tra la costa e il centro del vallone, si creerebbero brezze non proprio gradevoli che porterebbero gli odori a distanze anche maggiori ai 250 mt minimali. Ovviamente, quando la brezza sarà da “terra” la costa con tutto il suo potenziale economico sarà fortemente danneggiata!!!
Sicuramente, però, il Commissario Delegato avrà avuto i suoi buoni motivi per escludere l’ipotesi Monte Rosa in galleria.
Motivazioni che chiedo di conoscere o di confermare nelle seguenti affermazioni:
1. Il progetto è troppo costoso (è’ curioso però riscontare che la stessa segreteria tecnica del Ministero e la SOGESID che affermano come il depuratore in galleria per Lipari è un costo non sostenibile, orgogliosamente invece considerano il Depuratore di Punta Gradelle (nella costiera sorrentina) realizzato in galleria come un vanto di tecnica a basso impatto ambientale).
2. Il sito della galleria è in zona R3 del PAI, area a forte rischio idrogeologico (peccato che la relazione geologica favorevole alla fattibilità dell’opera sia stata fatta all’epoca dall’attuale RUP Dott. Domenico Russo !!!!).
Appare grave, inoltre, che come per altre problematiche il Consiglio Comunale sia stato escluso, visto anche il rilevante possibile impatto sui residenti di Pirrera e altre zone limitrofe al nascente depuratore.
Per Vulcano sembrerebbe che sia stata abbandonata l’ipotesi del collettamento sottomarino con Lipari, così come si sta invece realizzando per l’acquedotto.
La società SOGESID, infatti, avrebbe previsto la realizzazione di un depuratore per assorbire rilevanti apporti di reflui (da 500 a 12.550 ab.equ) con il campo di assorbimento (con ovvia presenza di odori) localizzato in prossimità della strada provinciale tra Vulcano porto e località Piano, peraltro in pre-riserva naturale. Si ha idea di quanto dovrebbe essere esteso? Se si fa il riutilizzo delle acque circa 10 Ha, ma anche se non lo si fa e ci si accontenta della semplice depurazione ci vogliono tra i 4 e i 5 Ha. Tutto ciò in isole che non hanno mai avuto grandi superfici disponibili.
Inoltre, se si studia la tecnica si scoprirà che la vegetazione che svolge le funzioni depurative deve ovviamente essere alimentata con continuità, pena la morte e la sua continua sostituzione. E nel caso di Vulcano come si farà visto che vi è una escursione da 550 a 12.500 ab.equ.?
Nelle isole di Filicudi, Alicudi, Panarea e Stromboli non è previsto invece nessun intervento, anche se in molti casi vengono superati, per periodi apprezzabili, i 2000 ab.equ.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
Dott. Giacomo Biviano