Palermo, 12 set. (SICILIAE) - "I provvedimenti riguardanti la normativa sul ticket, l'aggregazione dei laboratori di analisi e la riqualificazione dei punti nascita sono stati assunti in adempimento alle prescrizioni del Piano Operativo 2010-2012, approvato in Giunta e in Commissione Sanita' all'Ars, che la Regione ha sottoscritto con i ministeri della Salute e dell'Economia".
Lo precisa il Dipartimento attivita' sanitarie dell'assessorato regionale della Salute in relazione ad alcune affermazioni riportate dagli organi di stampa.che ha partecipato a tutte le riunioni del tavolo tecnico ministeriale I rappresentanti del Dipartimento, che sottolineano di aver partecipato a tutte le riunioni del tavolo tecnico ministeriale, ricordano che "come confermato dai verbali delle verifiche trimestrali operate dal tavolo tecnico, al rigoroso adempimento degli impegni assunti e' correlata la erogazione in favore della Sicilia di alcune centinaia di milioni".
Per ulteriore chiarezza si rendono noti gli stralci dei verbali relativi ai tre provvedimenti adottati dall'assessorato regionale della Salute.
TICKET: Il Piano Operativo prevedeva l'adeguamento della normativa regionale sull'esenzione del ticket a quella nazionale.
Di tale adempimento si da' atto nel verbale di verifica del 24 luglio 2012 che cosi' recita: "Con l'articolo 1 della legge regionale n. 6 del 10 gennaio 2012, la Regione ha provveduto all'adeguamento normativo della legge regionale preesistente, basato sull'Isee, alla normativa nazionale di cui all'art.8 della legge 537/93". Il recepimento della legge nazionale ha consentito - come gia' espressamente previsto nel verbale di verifica del 13 luglio 2011 - l'erogazione di 60 milioni di euro, pari al 7,5% delle risorse complessive di competenza della Regione siciliana.
LABORATORI D'ANALISI: Il Piano Operativo stabilisce che entro il 2012 i laboratori d'analisi abbiano un volume di produzione non inferiore alle 200 mila prestazioni annue, prevedendo la predisposizione di un piano di aggregazione entro il 30 giugno 2012.
Il tavolo tecnico ministeriale, nella riunione del 24 luglio 2012, richiama la Regione al predetto adempimento, verbalizzando quanto segue: "E' necessario che la Regione adotti un provvedimento che avvii concretamente il processo di aggregazione realizzando una soglia gia' significativamente piu' elevata di quella media, oggi riscontrabile, per portarla poi entro una tempistica certa a quella minima di 200 mila esami".
Come scritto a pagina 28 del relativo verbale, l'adozione del provvedimento di aggregazione dei laboratori d'analisi rientra tra gli adempimenti obbligatori, alla verifica dei quali sara' erogata alla Sicilia una ulteriore quota di 240 milioni. In relazione a quanto sopra prescritto, e' stato emanato il 9 agosto 2012 il decreto che aggiorna i requisiti per l'autorizzazione, l'accreditamento istituzionale e la contrattualizzazione delle strutture di medicina di laboratorio pubbliche e private.
"E' appena il caso di precisare - aggiungono dal Dipartimento attivita' sanitarie - che d'intesa con il Ministero, per rendere meno traumatico il passaggio al nuovo sistema di accreditamento, la Sicilia e' stata anzi autorizzata a graduare il termine per il raggiungimento della soglia delle 200 mila prestazioni annue, prevedendo che per il biennio 2013-2014 il limite sara' di 100 mila prestazioni e che l'entrata a regime del limite delle 200 mila prestazioni annue e' fissata al primo gennaio 2015".
Nel parere espresso dai Ministeri della Salute e dell'Economia il 13 marzo 2012, e' specificato che "con il decreto 2536/11 si risponde positivamente alle richieste ministeriali".
"Lo stesso ministro della Salute, Renato Balduzzi - ribadiscono dagli uffici dell'assessorato - ha scritto in una nota testualmente "che la Regione Sicilia si e' adoperata per una tempestiva riforma del settore materno-infantile in ottemperanza all'Accordo del dicembre 2010 che, oltre a individuare modalita' operative per il superamento delle altre criticita' connesse all'evento parto, sottolinea la necessita' di addivenire ad una riduzione progressiva dei punti nascita con numero di parti inferiore a 1000/anno, consentendo la permanenza di punti nascita con numerosita' inferiore e comunque non al di sotto dei 500 parti/anno, solo sulla scorta di motivate e specifiche valutazioni, cosi' da evitare tra l'altro di creare situazioni di ingiustificato privilegio per questa o quell'area geografica del Paese".
"Anche in questo caso - concludono dagli uffici del Dipartimento - il decreto prevede la necessaria gradualita', stabilendo che la soglia minima dei punti nascita in Sicilia sia inizialmente fissata in 500 parti annui, ferma restando la soglia standard dei 1000 parti da raggiungere progressivamente nel triennio".
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