"Le assurdita' della Ue non hanno limiti - aggiunge Micciche' -, e' ridicolo che i nostri pescatori possono calare le reti a maglia 50, mentre i tunisini, che pescano nello stesso, identico tratto di mare, sono liberi di utilizzare quelle a maglia 18. Questo vuol dire che gli altri prendono piu' pesce di noi e di qualita' superiore, che inevitabilmente finisce sulle nostre tavole. Ci vietano di fatto la pesca del tonno rosso - prosegue - e anche quella del pescespada, preda delle reti delle navi giapponesi al largo nel Mediterraneo".
"Tutto questo accade perche', finora - conclude Micciche' -, nessuno ha avuto gli attributi per discutere in maniera paritaria con chi si ostina a dettare regole generali senza tenere conto delle connotazioni tipiche dei territori, delle esigenze reali della gente. Ridiscutere con Ue, a muso duro, regole piu' eque e' una mia precisa priorita'".
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