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domenica 30 settembre 2012

Cani e civiltà. Segnalazione per il randagismo e proposta operativa (di Mimmo Fonti)

Riceviamo dal ragionier Mimmo Fonti e pubblichiamo
Sin da giovanissimo ho creduto di vivere in un paese civile (Italia, quindi Lipari), dove vengono applicate le leggi, gli usi e le consuetudini locali nel rispetto di una armonia di convivenza civile; ho capito, nel tempo, che è utopico credere nel buon senso collettivo e malgrado il deterrente delle sanzioni penali e amministrative che discendono dall’ applicazione delle leggi, spesso si resta insensibili alla civiltà nel senso più ampio del sostantivo.
Alcuni comportamenti lesivi dei diritti della collettività, talvolta si pongono in essere in buona fede, ne è un esempio quello di confondere l’amore per gli animali con quello di piegarli ai propri voleri nei più disparati modi.
A Lipari, si lamenta il randagismo dei cani, io aggiungerei anche il modo sbagliato di tenerli nei giardini o nei terrazzi delle case, dai cosiddetti padroni,  legati e lasciati a guaire e a farli incattivire.
Come è assurdo che alcuni animalisti si lavano la coscienza portando cibo per strada ai randagi all’interno del centro abitato (vedi situazioni zona Calandra di Canneto) costringendo gli abitanti della contrada a sopportare i guaiti notturni e diurni degli animali e non solo.
Da anni il Comune di Lipari tenta di risolvere il problema, cosi mi si dice, ma senza nessun esito pratico, anzi, il problema è sempre più evidente.
Credo che per senso di civiltà e di civile convivenza io credo che gli animalisti (fai da te) ne gli organi pubblici (con la loro inerzia) non possono imporre agli abitanti di quest’isola di subire questa disgustosa, pericolosa e fastidiosa situazione.
Propongo di realizzare un canile comunale in area idonea, di affidarlo a degli animalisti, assicurando il sostegno per il cibo e le cure del caso per gli animali ed un recupero spese per chi se ne occupa,  di avviare con celerità una campagna di recupero di tutti i cani randagi su tutto il territorio comunale, di sterilizzare le cagne. Propongo inoltre di far microcippare ogni animale tenuto nelle abitazioni private anche per essere certi che sono curati adeguatamente ( ovvero che vengano garantiti i parametri igienico sanitari per gli esseri umani),  impartire delle direttive perentorie ai loro padroni per eliminare i noti fastidi agli animali e agli abitanti vicinori. 
Il problema non è rimandabile, sempre con più insistenza ci sono segnalazioni allarmanti  non solo da parte dei residenti ma anche della “famosa” utenza turistica che certo non immagina di condividere le notti eoliane con i latrati dei cani.
Mimmo Fonti

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