Lunedì si ricomincerà a trattare. A moderare. A stemperare. L’accordo sulle vice presidenze dell’Ars, e su tutto quello che ancora c’è da stabilire, passerà da incontri e nuove verifiche.
Il dato rilevante tratto dall’elezione di Giovanni Ardizzone alla Presidenza dell’Ars, è il peso specifico consistente dell’UDC dentro l’aula, e la sua forte capacità di aggregazione. La buona notizia, è che Rosario Crocetta non si lascia impressionare.
Con mestiere e lungimiranza, a chi, nelle settimane passate, chiedeva indicazioni sul voto all’Ars, il Governatore rispondeva , sempre con aria quasi colpevolmente innocente, che quella era una questione dell’aula, lui non voleva pesare in un verso o in un altro. Bronci o malumori che siano stati, dopo il voto, il profilo del Governatore, paradossalmente esce rafforzato.
Crocetta non vuole inciuci e non vuole cose strane. Da qui l’esigenza di fare chiarezza, ma soprattutto, il suo silenzio adombrato è stato efficace più di ogni altro linguaggio. Netto oltre ogni messaggio. La gente, quella meno distratta, è con lui. Dovrà scendere però, quanto prima, su un piano immediato di sintesi con le cose da fare. Con quelle che si possono fare. Gli annunci della politica in questi mesi di lunga campagna elettorale per le elezioni politiche, si moltiplicheranno, esponenzialmente. E Crocetta dovrà scegliere interlocutori affidabili. Forse non rientra tra questi LeoLuca Orlando, che all’Anci Sicilia qualche giorno fa ha chiesto fatti a Crocetta sulla Gesip, e non parole. Crocetta ha risposto un po’ sorpreso che proprio i fatti recenti sono da attribuire alla Regione, ma anche in questo caso non ha mostrato grande nervosismo. Conosce Orlando e tutti gli altri. E gli altri, pare, stanno imparando a conoscerlo.
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