Dopo il saluto del coparroco don Lio Raffaele ha introdotto i lavori il dott. Michele Giacomantonio che ha curato la pubblicazione dell'opuscolo.
Questo nuovo contributo alla storia delle Eolie del 94 enne storico nasce da alcune righe contenute del manoscritto dell'800 di autore ignoto di proprietà della famiglia Mancuso in cui si dice che la chiesetta dell'Annunziata voluta dal Vescovo Cancellieri nel 1575 era prima un tempio giudaico cioè una sinagoga.
Infatti, un centinaio di anni prima nell'arcipelago si era insediata una piccola colonia di ebrei provenienti da Mazara del Vallo formata per lo più di pescatori di corallo.
La notizia che lo storico aveva dovuto aver letto diverse altre volte, in questa circostanza creò in lui un interesse nuovo che lo spinse a rivisitare la chiesetta scoprendone altri segni, aiutato in questo da una ricerca dello studente Luciano Mandarano impegnato negli studi d’ingegneria civile presso l'Universita' di Messina.
Dopo l’eccellente introduzione del dott. Michele Giacomantonio è stato lo stesso professore Giuseppe Iacolino a prendere la parola, e con il suo consueto stile e modo di spiegare, che tutti affascina, ha approfondito il significato della sua ricerca e ha sottolineato come e perché i Vescovi che avevano consentito il riutilizzo della sinagoga in chiesa cristiana avessero cercato di occultare e fare dimenticare la provenienza.
Malgrado questi sforzi sono rimasti nella struttura alcuni segni - un portale, alcune colonne, la cornice in pietra di una porta - a ricordare la primitiva provenienza.
Infine il pregevole storico Eoliano ha sottolineato come il nome dell'Annunziata abbia voluto indicare la fase storica nuova che l'annunzio dell'arcangelo Gabriele a Maria ha aperto nella storia passando dal Vecchio al Nuovo Testamento.
Infine Luciano Mandarano ha illustrato la sua ricerca convergente con la tesi del prof. Giuseppe Iacolino corredata da numerose fotografie delle quali solo una piccola parte ha potuto essere utilizzata nel l'opuscolo.
Lodevole il lavoro, sin qui svolto da don Lio Raffaele e ci si augura che questa realizzazione culturale possa essere da stimolo per iniziative analoghe che tanto servono alla nostra comunità.
Saverio Merlino
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