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venerdì 19 aprile 2013

UCCELLI, VIAGGI, UNIVERSITÀ: CROCETTA TAGLIA FINANZIARIA, SALVATI I PRECARI

di Chiara Billitteri -
Dopo il no in commissione Sanità alla norma che avrebbe introdotto i ticket sanitari per i ricoveri, la finanziaria presentata dal governo Crocetta riceve un’altra bocciatura.
Questa volta è il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che da Roma, dove sta votando insieme con lo stesso Crocetta per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ha dichiarato “inammissibili” quattro degli articoli del maxiemendamento. Uno di questi aveva già fatto discutere: si tratta dell’articolo 33, che stanziava 3 milioni per le spese di comunicazione istituzionale della Regione. Gli altri articoli sui quali Ardizzone ha avuto da obiettare riguardano, invece, la pubblicazione dei bandi sui quotidiani locali, l’istituzione dell’ “Autorità regionale per la vigilanza sui contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” che si diceva sarebbe stata diretta da Tano Grasso, e, per finire, la norma che prevedeva la presenza di under 35 nei Consigli di amministrazione. “Tutte queste norme – ha spiegato Ardizzone – sono estranee all’oggetto della Finanziaria, per quanto alcune siano condivisibili”. Per quanto riguarda gli ultimi due emendamenti citati, infatti, il presidente dell’Ars ha spiegato che potranno, invece, “far parte di un disegno di legge autonomo”.
Queste sono le prime reazioni, i commenti “a caldo” sul testo presentato dal governo. Sì, perché ad altri pare ancora troppo presto per dare giudizi su una Finaziaria che merita una riflessione più approfondita. Addirittura ,per i corridoi dell’Ars, c’era chi diceva che il governo “sta cercando di confondere le carte”, mentre altri non hanno proprio voluto pronunciarsi: “stiamo studiando”, hanno commentato.
E le carte parlano di grossi tagli, grazie ai quali, secondo quanto riportato nel testo, nel triennio 2013-2015 verranno recuperati circa 6 miliardi di euro: più o meno, 2 miliardi all’anno.
Gli effetti della spending review si ripercuoteranno su tutti gli assessorati, un po’ meno, però, sulle spese della presidenza della Regione, che ha previsto spese per quasi 2 milioni e mezzo di euro per gli uffici di gabinetto, 25 mila euro per pareri e studi e 100 mila per i consulenti del presidente della Regione.
C’è anche qualche taglio, come quello alle spese dei viaggi del governatore per i quali sono previsti 65 mila euro a fronte dei 100 mila iniziali, e quello al finanziamento della ditta Lauricella, quella che “affittava” alla Regione uccelli da ospitare nel Parco d’Orleans: azzerata del tutto la spesa di 284 mila euro.
Per il resto, si punta tutto sulla riduzione della spesa, soprattutto quella destinata al sociale (diminuiti, ad esempio, i contributi ai centri antiviolenza per le donne), alle scuole e alle università e alla cultura (previsti meno fondi per i teatri). Le entrate, invece, si punta ad aumentarle grazie al mutuo che la Regione ha acceso, che garantirà l’ingresso in cassa di 360 milioni di euro, e ai fondi Pac (piano d’azione e coesione), che saranno destinati alla copertura degli accantonamenti tributari.
Il disavanzo 2012 da 1 miliardo di euro sarà coperto, invece, dalla riduzione di alcuni “sprechi”, come il salario dei dirigenti regionali, che sarà diminuito del 20 percento. Ma tra le voci in bilancio c’è anche il contenimento della spesa degli Enti regionali e delle partecipate, nonché quella per il personale, i tagli all’edilizia agevolata e il recupero del gettito delle accise.
Tra le voci di spesa, invece, i fondi per il rinnovo dei contratti dei precari: si parla di lavoratori della Protezione civile, dell’assessorato Ambiente e territorio, Lsu, Pip di “Emergenza Palermo”, Cefpas, Enti parco, Consorzi di bonifica e Camere di commercio, poi ancora personale Eas ed Esa.
Soppressi, poi, gli organismi di vigilanza e controllo, abolito il Ciapi, il cda del Cefpas dell’istituto zooprofilattico e abolito il contributo per il Cerisdi, mentre 15 milioni sono destinati alla ricapitalizzazione di Riscossione Sicilia S.p.a., e 84 per il trasporto da e per le isole minori. 500 milioni di euro, invece, è quanto spetta ai Comuni grazie al fondo per le Autonomie locali.
Nella finanziaria, poi, è prevista anche l’istituzione del fondo per il microcredito alle imprese, che potranno usufruire di un massimo di 7 mila euro, e che sarà finanziato da donazioni volontarie: in pratica, dal taglio alle indennità dei deputati (finora solo grillini) che mensilmente accantonano parte del loro ‘stipendio’.
L’Ars ha lavorato al maxiemendamento nelle commissioni di merito, oggi, invece, si terrà la seduta della commissione Bilancio, che per rispettare i tempi strettissimi, lavorerà anche sabato e domenica.

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