Si tratta veramente di debiti eccessivi, assurdi. Incredibili, inverosimili? C’è spreco di denaro pubblico? Si può parlare di incapacità a gestire i fondi pubblici dei cittadini.
Innanzitutto che cos’è un debito fuori bilancio? Si tratta una obbligazione verso terzi per il pagamento di una determinata somma di denaro assunta in violazione delle norme contabili degli enti locali e quindi fuori degli stanziamenti previsti nei bilanci di previsione. Quindi debiti contratti senza deliberazione o oltre il limite di spesa autorizzato.
E’ vero che i debiti fuori
bilancio non solo espongono l'ente che li contrae a controversie legali ma
sconvolgono gli equilibri di bilancio togliendo di fatto significatività e
valore alle stesse scritture contabili che possono anche arrivare a evidenziare
avanzi di amministrazione di fatto inesistenti o, al contrario, occultare
disavanzi sommersi. Però è anche vero
che non sempre è possibile evitare un debito fuori bilancio. Se si guarda con
attenzione l’elenco arrivato recentemente in Consiglio Comunale vediamo debiti
nati da spese processuali di dipendenti comunali, da sentenze passate in
giudicato, da parcelle di avvocati, da atti esecutivi o di precetto.
Se un dipendente comunale è chiamato in giudizio
per la propria attività e risulta che non ha responsabilità per ciò che gli
viene contestato, è giusto che debba subire danno da questo procedimento e che
le spese giudiziarie ( avvocato, ecc.), se non disposto altrimenti, gli venga
rimborsato dal Comune. Certo in bilancio ci sarà una voce per spese giudiziarie
di amministratori e dipendenti ma qualche volta il tetto può essere sforato e
si crea così un debito fuori bilancio.
Così si crea spesso un debito fuori bilancio
quando il Comune dà un incarico ad un avvocato per difenderlo in una
controversia civile, penale o amministrativa. Al momento dell’incarico è
difficile stabilire quale sarà l’onorario dell’avvocato perché bisogna vedere
come si sviluppa il procedimento. Per cui al momento dell’incarico si stanzia
una cifra simbolica (ai miei tempi era un milione di lire, se ricordo bene) e
quando arriverà la parcella finale siccome sarà certamente più elevata della
cifra stanziata si crea un debito fuori bilancio.
Poi ci sono le emergenze (una alluvione, una
frana, ecc.) per cui l’Amministrazione deve intervenire tempestivamente
attraverso ordinanza del Sindaco a prescindere se ci siano o non ci siano
stanziate in bilancio somme necessarie all’intervento che è necessitato. Anche
in questo caso spesso si crea un debito fuori bilancio e le ditte che hanno
fatto l’intervento in emergenza spesso devono farsi riconoscere il credito dal
giudice con sentenza ed è il caso di debiti fuori bilancio con sentenze passate
in giudicato.
L'articolo 194 del Testo Unico degli Enti locali
stabilisce, in sostanza, che è legittimo sanare i debiti fuori bilancio purché
l'ente che li ha contratti ne abbia tratto una qualche utilità o arricchimento.
Semplificando, si può dunque parlare di debiti fuori bilancio “buoni” e di
debiti fuori bilancio “cattivi”. Quelli buoni sono quelli accumulati da un
Comune per finanziare opere o servizi di pubblica utilità. Quelli cattivi sono
quelli che vengono a crearsi in seguito a una gestione finanziaria inadeguata
protrattasi nel tempo.
Si richiama
l'attenzione sul fatto che la deliberazione consiliare di riconoscimento dei
debiti fuori bilancio deve fornire la concreta prova dell'utilità, congiunta
all'arricchimento per l'ente. I due requisiti devono coesistere, cioè il debito
fuori bilancio deve essere conseguente a spese effettuate per funzioni di
competenza dell’ente, fatto che individua l’utilità, e deve essere derivato
all’ente un arricchimento cioè una utilità.
La sentenza
del giudice libera il consigliere comunale dall’obbligo di verificare se esiste
questa utilità e questo arricchimento perché si suppone che la verifica sia stata
fatta dal giudice nel corso del procedimento.
Michele Giacomantonio
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.