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martedì 21 maggio 2013

CROCETTA SOGNA PALAZZO CHIGI, E NESSUNO CI CREDE. SBAGLIANDO

“Sogno di essere il prossimo presidente del Consiglio”. Rosario Crocetta l’ha confessato alle Iene, in un’intervista televisiva andata in onda su Italia1. Il luogo più adatto perché l’ambizione potesse essere esternata senza destare reazioni né sospetti. Le cronache, tuttavia, non l’hanno catalogata come una battuta. Secondo l’Agi, per esempio, il governatore siciliano Crocetta si sarebbe lasciato andare fra il serio e il faceto. Insomma, ci avrebbe scherzato sopra ma fino a un certo punto.
Il governatore siciliano viene preso sul serio anche quando scherza?  O scherza allorquando vuole esternare qualcosa di serio? Endorsment, provocazione o semplice divertissment per far contenti gli insaziabili interlocutori?
Chi lo conosce bene sa che il presidente della Regione ha i piedi ben piantati a terra, ed è in grado di misurare i passi da compiere. Ma non è tutto, chi lo conosce bene sa anche che confida nei propri mezzi più di ogni altro e non pone limiti alla provvidenza. Questi due elementi, l’equilibrio e l’ambizione, a prima vista l’uno contro l’altro armati, si sono combinati finora felicemente nel presidente della Regione. L’acuta percezione della realtà gli ha evitato il mal d’altura, una vertigine di chi scala in fretta il successo; il bisogno di osare e non porre limiti al futuro lo ha d’altro canto mantenuto in uno stato di grazia perenne, quella condizione grazie alla quale si crede che niente sia impossibile.
E allora come decrittare il messaggio?
Il sogno confessato alla Iene è un sogno e basta, ma sarebbe un errore confinarlo alla regione onirica, credere che una volta svegliatosi Crocetta dimentichi, perché il governatore  coltiva i sogni con la stessa cura con cui una madre culla il proprio figlio e lo fa crescere fra gli agi che la realtà concede. Del resto, “La vida es sueño”, ci ricorda Pedro Calderón de La Barca.
La carriera politica di Rosario Crocetta, se ben studiata, dimostra che nulla per lui è impossibile. Coloro che non l’hanno preso sul serio, si sono dovuti ricredere.
Crocetta, è bene ricordarlo, non ha frequentato i circoli politici delle capitali del consenso, Palermo Catania o Messina, le città metropolitane, che hanno propiziato le carriere politiche dei personaggi più importanti. Chi è arrivato dalla provincia – Agrigento, Caltanissetta o altrove – ha compiuto il balzo in avanti dopo una full immersion nella capitale (Palermo o Roma).
Rosario Crocetta è una eccezione. La sua vita politica si è svolta quasi esclusivamente a Gela. E’ dalla sua città che ha spiccato il gran salto verso Palazzo d’Orleans, battendo tanti temibili concorrenti, come Gianfranco Miccichè o Francesco Cascio, che pure partivano da una piattaforma di consensi ben più solida.
Le Iene, in definitiva, potrebbero essere stati magari i destinatari di un ballon d’essai, un annuncio affatto impegnativo, sulle prossime tappe della carriera politica di Rosario Crocetta.
Matteo Renzi deve preoccuparsi?
E chi lo sa.

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