Sono
sinceramente felice per la designazione di Davide Starvaggi come nuovo
assessore al turismo del comune di Lipari; lo sono perché conosco l’onestà e
il valore della persona, la dedizione al
lavoro e la serietà del suo impegno, avendo con lui condiviso molti anni di
scuola.
Fin qui, simpatia
comprensibile e condivisibile da molti, ma, trattandosi di una designazione
politica, non posso esimermi, per amore di ragionamento, dal fare anche altre
valutazioni.
La nomina di
Starvaggi, già assessore nell’ultima legislatura Bruno e schierato apertamente
nel campo opposto all’attuale maggioranza alle scorse amministrative, si
inserisce nel quadro dell’irrefrenabile tentazione Eoliana per le “lasche”
intese.
Non larghe
come quelle nazionali, imposte da un risultato elettorale che ha prodotto un
sostanziale pareggio e dunque uno stallo superabile solo con alleanze
innaturali, ma intese che allentano, che rilassano…
Accordi e
designazioni tese a ridurre al minimo l’opposizione consiliare e le frizioni
politiche, anche calpestando gli impegni categorici e dirimenti della passata
campagna elettorale, quando dai balconi dell’attuale maggioranza si arringava
la certezza che nessun esponente della passata gestione avrebbe mai fatto parte
della nuova compagine amministrativa.
Ammesso che
Starvaggi sia quanto di meglio si possa trovare in giro, la maggioranza che fa
capo al sindaco Giorgianni, considerata anche la larga vittoria elettorale che
non richiederebbe soccorsi esterni, qualora la nomina si concretizzasse, ammetterebbe la necessità di “pescare” nel
campo avversario (se esiste) per mancanza di soluzioni “interne”. La mossa può
sembrare politicamente astuta perché allarga, probabilmente, il sostegno
consiliare, riducendo la già sparuta e silente opposizione; ma, mi chiedo, ai
cittadini-elettori che hanno scelto di votare la proposta di centro-sinistra,
convinti di un cambio di uomini e metodi, questo modus operandi sarà gradito…?
A mio parere
l’inefficienza del sistema politico eoliano dipende, in misura significativa,
proprio dalla mancanza di una netta separazione tra le parti che dovrebbero
concorrere alla dialettica politica e
amministrativa: troppa contiguità e “comparanze” non aiutano, bloccano,
piuttosto, ogni velleità di cambiamento.
Per essere
chiari, se la maggioranza facesse la maggioranza, accollandosi oneri ed onori
del proprio compito senza cedere a “convenienti infiltrazioni”, e l’opposizione
facesse l’opposizione, lealmente e costruttivamente ma senza sconti, indicando
soluzioni alternative per la gestione della cosa pubblica e controllando con
attenzione l’operato dell’amministrazione senza la brama di partecipare al
“banchetto”, tutto funzionerebbe meglio…!
P.S.
comunque, auguri a Davide, sono certo farà bene.
CORDIALMENTE
Luca Chiofalo
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