Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Direttore,
Leggo sul suo sito la lettera dei genitori indignati, relativamente a quanto consegnato a scuola da una associazione, e non posso essere che d'accordo con loro. Premetto, da subito, che non condivido assolutamente tale iniziativa. E questo al di là di chi l'ha organizzata.
Una iniziativa evidentemente sulla quale non si è riflettuto abbastanza e non mi riferisco solo alle lettere maldestramente consegnate agli alunni per portarle ai genitori. Davvero si credeva che, molti ragazzi, non le avrebbero lette?
Al di là di questo, è chiaro che, con questa iniziativa, si è "cancellato" il sogno di molti bambini ovvero l'attesa dell'arrivo del "magico" Babbo Natale. Un personaggio, non dimentichiamolo, al quale anche noi abbiamo guardato con simpatia e trepidante attesa, quando eravamo piccoli.
Ed ancora non riesco a capire come si è potuto pensare di dividere i bambini in due categorie: quelli che avranno il dono e quelli, che non potendo i genitori esaudire il loro desiderio, dovranno accontentarsi della foto. Una vera e propria discriminazione, perchè è chiaro che i bambini parlandone, tra di loro, verranno a sapere di essere stati trattati in modo diverso. Alla faccia dell'uguaglianza che cerchiamo di trasmettergli
Da genitore, oltre ad essere indignato, resto amareggiato e perplesso sull'atteggiamento della scuola. Mi chiedo e chiedo ai responsabili: Come si è potuta autorizzare questa iniziativa? Chiunque, quindi, può entrare nelle classi dei nostri figli e distribuire ciò che gli pare, senza che ci sia nessun controllo?
Resto davvero senza parole e spero non si consentano ulteriori ingressi. Da parte mia sono pronto a fare si che questo non avvenga..
Cordiali saluti
Claudio Sgroi (consigliere comunale)
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