Carissima Rosaria,
ti ringrazio della gentile lettera e ricambio l’augurio di una buona estate, insieme a quello che le vacanze stemperino il brutto ricordo della recente e triste vicenda del tuo amico a quattro zampe.
L’ironia non è un bene “indispensabile ed essenziale”, per citare un nostro stimabile dirigente, ma diviene preziosa quando permette di alleggerire una polemica trasformandola in una manifestazione di intelligenza. Talvolta quella degli altri è diversa dalla nostra, ma non è detto che ce ne sia una giusta e una sbagliata; sono, semplicemente, diverse. Così, quando ascolto colleghi dell’opposizione che, in luogo del rinfacciare alla maggioranza un atteggiamento proditorio, propendono per sottolineare quello “roditorio”, cerco di cogliere l’aspetto ironico della vicenda, certo che – in fondo – lo stia facendo pure tu. Se poi all’ironia si accompagna la verità, tanto meglio.
Come hai colto, da persona intelligente, la mia nota era ironica, ma affondava le radici in una piccola verità: ti sei chiesta come mai l’indomani mattina i cronisti, quasi all’unisono, riportavano l’avvenuto voto dei primi quattro punti all’ordine del giorno e non, magari, dei primi cinque, sei o sette, o soltanto dei primi tre (come si è poi verificato)? La morale, se ce n’è una, potrebbe essere: meglio vendere la pelle del coniglio dopo averlo ammazzato.
Un caro saluto
Pietro Lo Cascio
ti ringrazio della gentile lettera e ricambio l’augurio di una buona estate, insieme a quello che le vacanze stemperino il brutto ricordo della recente e triste vicenda del tuo amico a quattro zampe.
L’ironia non è un bene “indispensabile ed essenziale”, per citare un nostro stimabile dirigente, ma diviene preziosa quando permette di alleggerire una polemica trasformandola in una manifestazione di intelligenza. Talvolta quella degli altri è diversa dalla nostra, ma non è detto che ce ne sia una giusta e una sbagliata; sono, semplicemente, diverse. Così, quando ascolto colleghi dell’opposizione che, in luogo del rinfacciare alla maggioranza un atteggiamento proditorio, propendono per sottolineare quello “roditorio”, cerco di cogliere l’aspetto ironico della vicenda, certo che – in fondo – lo stia facendo pure tu. Se poi all’ironia si accompagna la verità, tanto meglio.
Come hai colto, da persona intelligente, la mia nota era ironica, ma affondava le radici in una piccola verità: ti sei chiesta come mai l’indomani mattina i cronisti, quasi all’unisono, riportavano l’avvenuto voto dei primi quattro punti all’ordine del giorno e non, magari, dei primi cinque, sei o sette, o soltanto dei primi tre (come si è poi verificato)? La morale, se ce n’è una, potrebbe essere: meglio vendere la pelle del coniglio dopo averlo ammazzato.
Un caro saluto
Pietro Lo Cascio
Data notizia 03/08/09 a cura di Salvatore Sarpi