I carabinieri della stazione di Stromboli hanno tratto in arresto in flagranza di reato per tentato furto aggravato, violazione di domicilio e danneggiamento aggravato, Giovanni Pannia , nato a Vibo Valentia cl. 1968.
L’uomo, che era giunto sull'isola da circa una settimana per trascorrere un periodo di ferie, si è reso protagonista di un tentativo di furto conclusosi con l’arresto dell’uomo, ad opera dei carabinieri della locale Stazione, che aveva tentato una rocambolesca fuga per le vie del centro abitato della vulcanica isola delle Eolie
Dalla ricostruzione dei fatti eseguita dai militari dell’Arma è emerso che Pannia, poco dopo l’alba di ieri, dopo essersi introdotto all’interno dell’abitazione della farmacista del luogo, ed aver rovistato all’interno di alcuni armadi, essendo stato scoperto dalla donna, che aveva udito dei rumori in casa, si era dato alla fuga.
Nella circostanza, per guadagnarsi l’impunità si era quindi introdotto, attraverso una finestra, nell’attigua chiesa dove, forse in preda ad un raptus, danneggiava alcune suppellettili sacre ed il tabernacolo; quindi, udite le sirene della vettura dei carabinieri, fuggiva per le vie del centro venendo però immediatamente bloccato.
Dopo le formalità di rito è stato quindi tradotto al Carcere di Messina Gazzi.
L’uomo, che era giunto sull'isola da circa una settimana per trascorrere un periodo di ferie, si è reso protagonista di un tentativo di furto conclusosi con l’arresto dell’uomo, ad opera dei carabinieri della locale Stazione, che aveva tentato una rocambolesca fuga per le vie del centro abitato della vulcanica isola delle Eolie
Dalla ricostruzione dei fatti eseguita dai militari dell’Arma è emerso che Pannia, poco dopo l’alba di ieri, dopo essersi introdotto all’interno dell’abitazione della farmacista del luogo, ed aver rovistato all’interno di alcuni armadi, essendo stato scoperto dalla donna, che aveva udito dei rumori in casa, si era dato alla fuga.
Nella circostanza, per guadagnarsi l’impunità si era quindi introdotto, attraverso una finestra, nell’attigua chiesa dove, forse in preda ad un raptus, danneggiava alcune suppellettili sacre ed il tabernacolo; quindi, udite le sirene della vettura dei carabinieri, fuggiva per le vie del centro venendo però immediatamente bloccato.
Dopo le formalità di rito è stato quindi tradotto al Carcere di Messina Gazzi.
Data notizia 08/08/09 a cura di Salvatore Sarpi