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martedì 22 giugno 2010

Tirrenia: Matteoli, gara va avanti. Mediterranea holding fiduciosa sul rilancio di Tirrenia. Intanto Federmar-Cisal proclama 2 giorni di sciopero

"Senza la gara Tirrenia non esisterebbe piu'', afferma il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli a margine di un convegno. 'Se non facevamo quello che abbiamo fatto - aggiunge Matteoli - Tirrenia sarebbe gia' fallita. Abbiamo ottenuto proroghe dall'Europa e dato vita a una gara per salvarla".
A credere nel rilancio di Tirrenia c'è la Mediterranea holding che rassicura i sidacati che i propri progetti non prevedono tragli se non quelli gia’ concordati in precedenza con la Tirrenia. E’ quanto afferma Salvatore Lauro, presidente della Mediterranea holding, societa’ in corsa per la privatizzazione della compagnia marittima pubblica.
“Sono fiducioso nel rilancio della Tirrenia, Mediterranea holding crede nel progetto e per questo intende proseguire fino in fondo nel processo di privatizzazione. E’ comunque necessaria - sottolinea Lauro - la partecipazione dei sindacati”.
Il presidente di Mediterranea holding lancia un segnale rassicurante: “Non ci saranno tagli se non quelli gia’ concordati tra sindacati e Tirrenia e quindi - conclude - le preoccupazioni dei sindacati sono del tutto infondate”.
Intanto la Federmar-Cisal, facendo seguito alla precedente dichiarazione di sciopero ed all’astensione dal lavoro effettuata lo scorso 8 giugno, proclama un’ulteriore protesta di 48 ore dei dipendenti delle aziende del Gruppo Tirrenia (Tirrenia, Siremar, Caremar, Saremar e Toremar) per i giorni 6 e 7 luglio.
«Le modalità del prossimo sciopero che interesserà sia il personale navigante che amministrativo- si legge in una nota del Sindacato - verranno comunicate quanto prima e comunque entro i termini stabiliti dalla vigente normativa e saranno in ogni caso assicurati i servizi essenziali».
Secondo Federmar-Cisal la protesta trae origine da motivi riassumibili nell’inerzia del Governo e della Fintecna nell’ individuare ed istituire le condizioni all’interno dell’operazione di privatizzazione, che sembrerebbe ormai in dirittura d’arrivo, per la salvaguardia dell’occupazione e dei trattamenti contrattuali dei lavoratori interessati.