Salvatore Sarpi
Lipari
Le Eolie come già accaduto a Capri si mobilitano sulla
delicatissima questione dei trasporti marittimi, resi sempre più
precari dai tagli della Regione e dall'incertezza che regna intorno
all'immediato futuro della Siremar dopo la decisione del Tar del Lazio
di non aggiudicare la società di Stato alla Compagnia delle isole srl.
Ritenendo che l''offerta di quest''ultima si fondava su un illegittimo
aiuto di Stato consistente nel rilascio di una contro-garanzia bancaria
da parte della Regione Siciliana. Per dire no ai tagli e all'insegna
slogan "Isolani si, isolati no" gli eoliani si sono ritrovati a
protestare pacificamente (con tanto di cartelli) nel porto di
Sottomonastero dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, in coincidenza con
l'arrivo e la partenza dei mezzi di linea.
Una protesta del tutto pacifica, organizzata da "Vento
Eoliano", che non ha creato nessun problema ai mezzi e ai passeggeri in
arrivo in partenza. In molti tra i turisti hanno solidarizzato con i
manifestanti, accompagnando con gli applausi che venivano intonati.
Presente anche il neo-sindaco di Lipari, Marco Giorgianni e alcuni
consiglieri comunali.
«Siamo consapevoli- ha detto Giorgianni- che i tagli
nei trasporti sono un colpo mortale per il nostro arcipelago. Non stiamo
certo restando a guardare e ci battiamo affinchè si trovino soluzioni
immediate che rispettino sia il diritto alla mobilità della popolazione
residente che l'accesso ai turisti, sui quali si basa la larga parte
della nostra economia».
Intanto continua, con notevole riscontro, la raccolta
di firme per l'adesione alla diffida da inoltrare alla Regione Siciliana
e alla Provincia contro il taglio dei trasporti per le isole Eolie.
«Purtroppo avevamo ragione nel sostenere che la
procedura di vendita della Siremar era viziata da evidenti
illegittimità», ha affermato il deputato regionale dell'Udc Giovanni
Ardizzone, commentando la sentenza del Tar. «A nulla sono valse i
nostri atti ispettivi – continua – . Il Tar evidenzia come la
contro-garanzia della Regione siciliana era stata prima sottaciuta e poi
negata. Debbo, inoltre, ricordare che mi è stato negato l'accesso agli
atti e solo dopo un atto stragiudiziale notificato alla Regione sono
stato messo a conoscenza di alcuni di quegli atti procedurali». «La
protervia del governo – conclude l'esponente centrista – è apparsa
sospetta fin dalle prime battute. Adesso l'esecutivo regionale ha il
dovere di riferire in Aula su questa vicenda, altrimenti saremo
costretti a chiedere l'insediamento di una commissione d'inchiesta
parlamentare per accertare autori e corresponsabili di questo grave
danno per i trasporti marittimi e per il turismo delle Isole minori».
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