Palermo, 14 giu. (SICILIAE) - "L'attuazione dei distretti turistici
non e' solamente un adempimento che deriva dalla legge istitutiva, la n.
10 del 2005, ma un concreto sostegno alla economia della Regione in un
settore particolarmente strategico, che proprio gli odierni dati della
Banca d'Italia confermano in una fase positiva".
Cosi' l'assessore regionale del Turismo, Sport e Spettacolo, Daniele
Tranchida in occasione della presentazione dei Distretti turistici
avvenuta oggi a Villa Igiea.
Secondo quanto previsto dalla legge regionale sono Distretti
Turistici "....i contesti omogenei o integrati comprendenti ambiti
territoriali estesi anche a piu' province e caratterizzati da offerte
qualificate di attrazioni turistiche e/o di beni culturali, ambientali,
ivi compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e/o dell'artigianato
locali. I Distretti Turistici possono essere promossi da enti pubblici,
enti territoriali e/o soggetti privati che intendono concorrere allo
sviluppo turistico del proprio territorio, o di piu' territori
appartenenti anche a province diverse, attraverso la predisposizione e
l'attuazione di specifici progetti".
Per la loro attivazione verranno impiegati i fondi Po-fesr 2007-2013
della misura 3.3.3.4.A-C per un totale di 40 milioni di euro, di cui la
meta' gia' disponibili.
I distretti che sono stati deliberati sono 7 a carattere tematico e
15 di carattere territoriale. Il 36% dei comuni siciliani aderisce ad
un distretto tematico e il 77% aderisce ad un distretto territoriale.
I requisiti fissati nel bando finalizzato al riconoscimento sono:
l'adesione di 12 comuni, con almeno 150.000 abitanti nel territorio
interessato; capacita' di ospitalita' a fini turistici con non meno di
7.500 posti letto ed 1 esercizio commerciale ogni 350 abitanti; di
governance con almeno il 30% della compagine sociale a titolarita'
privata. E' lasciata facolta' di scelta in merito alla forma
aggregativa.
Presupposto indispensabile resta la presenza, degli elementi di
attrazione turistica e delle emergenze culturali, ambientali e
paesaggistiche che caratterizzano il territorio nonche' le sue
potenzialita'.
Ai promotori dei Distretti e' stata chiesta, inoltre, la
predisposizione di un piano di sviluppo turistico non inferiore a tre
anni, e un relativo piano finanziario che contenga una dettagliata
ricognizione delle risorse turisticamente rilevanti, disponibili
nell'area.
I Distretti Turistici della Regione Siciliana sono quindi pensati
come organismi che, attraverso lo studio e la valutazione delle risorse e
degli elementi condizionanti esistenti in un territorio, ne programmano
lo sviluppo, con particolare riguardo al contesto economico fondato sul
turismo, attraverso l'attuazione di specifiche azioni.. Un modo di
rivalutare e potenziare le capacita' dei comuni dell'isola lasciando
loro il compito di auto aggregarsi, auto valutarsi e, conseguentemente,
stabilire il proprio modello di sviluppo.
"La scelta dei distretti turistici - ha detto Tranchida - segna un
punto di svolta nella gestione del turismo in Sicilia perche' coinvolge a
pieno titolo le realta' territoriali, quelle che poi devono gestire in
concreto i flussi, e perche' mette in sinergia pubblico e privato in una
progettazione dal basso, condivisa e con risorse certe".
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