“Amici del sole…!!!” Con questa
frase esordiva appena varcata la soglia dell’aula e ricordando questa frase
voglio rivolgere il mio “arrivederci” alla maestra Giuseppina Ferlazzo,
insegnante ed educatrice appassionata e profondamente dedita al suo lavoro che
viveva come una vera e propria missione. Come ho avuto modo di fare qualche
anno fa, quando l’andai a trovare in occasione della pubblicazione di un mio
libro di poesie, intendo oggi rinnovarle il mio più sincero “grazie”. Grazie
maestra perché sei stata ancor prima che un’insegnante una grande “maestra di
vita”, insegnandomi il valore del rispetto di se stessi e degli altri,
l’importanza delle regole per vivere in un mondo di pace, il rispetto per le
tradizioni ma anche il sapersi mettere in gioco per scoprire, fare e ricercare
nuove possibilità in tutte le cose. Ricordo ancora oggi, a distanza di oltre
venti anni le tue spiegazioni: le “parti del discorso”, gli ausiliari … “che
vanno a braccetto del verbo” e i tempi verbali, passato, presente e futuro,
accompagnati dai movimenti delle nostre mani che battevano sui banchi. Avevi una
grande capacità di coinvolgerci in ogni momento della giornata scolastica ma
anche la prontezza di sospendere la lezione se qualcosa tra noi alunni non
andava ed era il momento in cui iniziavi quelle che chiamavi … “lezioni di
vita”. Così voglio salutarti maestra, dandoti quel “tu”… carico di rispetto, di
ammirazione e di affetto che ti davamo sui banchi delle elementari, quando ad
ogni difficoltà o ad ogni nostra paura sapevi rispondere dispensando i tuoi
generosi abbracci e le tue dolci parole. Insegnante che oggi verrebbe definita
“tutta d’un pezzo”, perché sapevi essere anche autorevole, quando necessario e
i tuoi rimproveri rari ma severi ci toccavano il cuore perché ci rendevamo
conto di avere, col nostro comportamento, deluso te, cara maestra, di aver
deluso chi credeva profondamente in noi, nelle nostre capacità e nelle nostre
potenzialità. Eri la maestra che metteva ai primi banchi i bambini meno “bravi”
che avevano bisogno di un maggiore aiuto, mentre gli ultimi posti erano
riservati ai più “bravi”, eri l’insegnante che riusciva anche solo con lo
sguardo a comunicarci i suoi sentimenti. Per questo, oggi voglio ricordarti
così maestra Ferlazzo, immaginando di sentire quella frase che mi metteva tanta
gioia e mi faceva sentire orgoglioso di essere tuo alunno: “Amici del sole…!!!” Samuele Amendola
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