La religiosità degli
eoliani sta cambiando? C'è più maturità e consapevolezza in confronto a quella
che ancora alcuni anni fa sembrava prediligere il devozionalismo delle feste
paesane con tanto di botti? Era la riflessione che mi veniva in mente domenica
sera assistendo alla processione del Corpus Domini una delle più importanti e
significative manifestazioni della Chiesa cattolica perché dedicata alla
esaltazione pubblica dell' Eucarestia cioè, come insegna la Chiesa, della
presenza reale del Signore Gesù con il suo corpo ed il suo Spirito. E non solo per
la bella preghiera che mons. Gaetano Sardella ha letto dinnanzi alla Chiesa del
pozzo, ma anche per la partecipazione ordinata e raccolta delle confraternite e
del popolo, per la sobrietà coinvolgente dei canti e delle preghiere con cui il
parroco dai San Giuseppe, don Giuseppe Mirabito ha animato il corteo tutto mi
spingeva a questa riflessione. Una processione in apparenza tradizionale: partita dalla chiesa Cattedrale dopo la Messa
con in testa le confraternite e le suore, quindi il Santissimo portato da mons.
Sardella con a fianco don Giuseppe,
quindi la Giunta comunale al gran completo, la banda e un popolo numeroso, la processione ha percorso via Garibaldi e
via XXIV Maggio sostando dinnanzi alla Chiesa del pozzo. E qui mons. Sardella, prima di impartire la
benedizione, invece della tradizionale omelia ha innalzato una preghiera
tutt’altro che formale: "Sii presente, o Signore, - ha detto il parroco di
San Pietro - in ogni nostra famiglia e nelle sue quotidiane vicende, la dove la
comunione delle persone conosce successi e crisi, ricresce e incrinature o
fallimenti, dove una nuova vita sboccia e fiorisce, dove i ragazzi e i giovani
sperimentano entusiasmo e delusione, sete di grandezza e vuoto di ideali. Sii
presente, o Signore, in questa porzione di chiesa che vive nelle isole Eolie.
Sappia leggere la storia della sua gente interpretando il tuo messaggio di
unita' senza tradimenti. Sappia essere cerniera tra Dio e il mondo, tra Dio e
la città. Fa che Lipari trovi nella chiesa viva il suo cuore, la sua anima. Che
la chiesa non sia mai lontana dalla sua città , ma appassionata le stia dentro
quale fermento di comunione e di vita. Che le pietre di questa città, antiche e
recenti, pietre di case o di edifici sacri, non siano solo comodi ripari, ma
piedistalli e scale che conducono a te e ai fratelli"...
Quindi il corteo con
i suoi canti e le sue preghiere, con anora nelle orecchie le parole della preghiera,
si e' rimesso in movimento per corso Vittorio Emanuele, via Roma, Marina corta
fino alla chiesa di San Giuseppe, dove si e' svolta la benedizione finale. Ha
proceduto, come da tradizione, fra due ali di folla passando sotto ai balconi
che hanno tornato ad addobbarsi con le tovaglie dei giorni di festa e le luci.
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