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venerdì 20 luglio 2012

Finanziamenti regionali europei 2007/13. 180 milioni di fondi per la Sicilia bloccati

BRUXELLES (Ansa)- Ammontano a circa 1,3 miliardi di euro i finanziamenti regionali europei 2007-2013 destinati all'Italia e fino ad oggi bloccati da Bruxelles. Lo hanno indicato fonti comunitarie all'Ansa, ricordando che tra questi fondi ci sono i pagamenti interrotti dagli uffici per la politica regionale della Commissione per Sicilia (circa 180 milioni), Sardegna (circa 140 milioni), per il programma poli culturali-turismo (108 milioni) e per la Calabria (190 milioni).

Non e' solo la Sicilia ha essere sottoposta al blocco dei fondi europei 2007-2013: nella lista nera ci sono anche Calabria, Sardegna e, forse ancora per poco, la Campania, mentre l'Abruzzo ha ricevuto un primo avvertimento.

Ma pure i fondi a disposizione non arrivano a destinazione. E' il caso di quelli per i poli turistici e culturali (circa 500 milioni): finora all'Italia ne sono stati erogati solo il 7,6%. Questo il quadro allarmante della situazione emerso dall'analisi dei conti di Bruxelles.

Rinaldi (Idv) stop gestione clientelare - "Dietro il blocco dei fondi da parte dell'Ue c'è l'immagine di un'Italia autoreferenziale, incapace di dare avvio ai processi innovativi e di intraprendere l'ottica della progettazione europea che richiede calendarizzazione e professionalità, non pioggia di finanziamenti calati dall'alto''. Così l'europarlamentare e capodelegazione Idv Niccolò Rinaldi commenta lo stop dell'Unione europea ai fondi 2007-2013 per alcune regioni del Belpaese.

''E' un'incapacità tutta italiana quella di non saper spendere i fondi europei: ad oggi siamo a circa 1,3 miliardi di euro bloccati da Bruxelles. Uno stop che, peraltro, riguarda alcune delle Regioni Obiettivo 'convergenza' che sono le più bisognose e in ritardo di sviluppo''.

Secondo Rinaldi, ''bisogna subito aprire un dibattito nazionale per la diffusione delle informazioni, per aumentare la consapevolezza dei cittadini verso questo tema ma soprattutto occorre ripensare il sistema delle rappresentanze regionali e degli uffici competenti, premiando la professionalità e porre fine alla logica clientelare di certe amministrazioni per creare subito reti di collaborazione e scambi di buone pratiche con il resto d'Europa''.

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