Chi vive in un cortile non ha
molto da temere, tranne che di prendersi troppo sul serio. Non dovendo
preoccuparsi troppo dei termini di confronto, si guarda l'ombelico e crede di
vedere il mondo. La polemica divampata in questi giorni di caldo insopportabile
tra alcuni che scrivono sui notiziari locali e l'amministrazione comunale
rischia d'inquadrarsi nel tipico schema del provincialismo, a noi così caro e
così familiare. C'è chi si sente offeso e minaccia di rivolgersi a un giudice,
chi fa appello nientemeno che alla libertà d'espressione. La verità è che,
proprio perché viviamo tutti in un cortile, siamo molto permalosi. La nostra
suscettibilità ha limiti molto bassi ed estremamente precari, per un nonnulla
invochiamo i tribunali della nazione, ci appelliamo ai diritti della
costituzione, persino a quelli inviolabili della persona. In effetti poi, se si
guardano i fatti, non si capisce bene il motivo di tanta agitazione.
Per esperienza posso dire che chi
amministra deve abbracciare la virtù della sopportazione. Nessuno viene eletto
contro la propria volontà. Assumendo un ruolo pubblico bisogna accettare la
sfida di confrontarsi anche con le critiche più infondate e persino le
maldicenze. L'amministratore pubblico, in fondo, è una specie di sfogatoio; il
servizio che gli è richiesto comprende l'imperturbabile accettazione di tutto
ciò che gli viene opposto, ed il sacrificio di rispondere come e quando
possibile anche alle accuse più iperboliche. Con tutto questo la difesa della
libertà di stampa non c'entra proprio nulla, non mi pare che si profilino
minacce di questo genere, né riesco a scorgere qualcuno capace di ammutolire le
critiche o condizionarle.
I tempi cambiano, la televisione
non esercita più lo stesso fascino del passato, i giornali faticano a farsi
leggere, le radio locali sono pressoché estinte. Per fortuna c'è internet:
grazie ai blog ciascuno si sente autorizzato a dire la propria. C'è chi lo fa
più raramente, c'è chi, invece, sembra sentirsi investito da una missione. La
questione vera consiste nel separare le opinioni dalle notizie, gli auspici dai
fatti. Impresa impossibile nel cortile, dove tutto si mescola vorticosamente:
fatti, opinioni, speranze, pettegolezzi, desideri, timori. Dove la lente
distorta dell'ambiente microscopico trasforma persone in personaggi e
personaggi in macchiette. Tutto questo può apparire incomprensibile per chi
osserva dall'esterno, ed in effetti lo è. L'unico modo per capire ciò che
avviene è ricondurre tutto all'angusto spazio del cortile. Spazio dal quale chi
vi nasce difficilmente riesce ad uscire, anche se vive a chilometri di
distanza.
Nonostante tutto, nonostante le
esagerazioni di qualche espressione, il protagonismo di certi interventi, la
vacuità di certi commenti, le vere e proprie aggressioni alla lingua italiana
(l'unica veramente offesa ed autorizzata a denunciarci tutti), i notiziari
locali costituiscono una risorsa preziosa anche per chi, talvolta, ne fa le
spese.
La lettura e la scrittura possono
produrre benefici effetti terapeutici, ma bisogna usare le stesse precauzioni
che si prendono con i farmaci: non superare mai le dosi consigliate.
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