Comunicato
Più di 12.000 adesioni raccolte in due settimane dalla
petizione di Altroconsumo sul rimborso dovuto per l’Iva pagata sulla
Tariffa d’igiene ambientale (TIA1).
L’associazione indipendente
di consumatori scrive oggi a 103 sindaci di altrettanti Comuni in sedici
Regioni – Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia,
Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia,
Toscana, Trentino-Alto Adige, Veneto, Umbria; le somme riscosse nel
corso degli anni sulla TIA come Iva, cifre variabili complessivamente
dai 70 ai 150 euro circa d’imposta non dovuta, devono essere restituite
ai cittadini. È quanto stabilito dalla sentenza della Corte
Costituzionale (n.238 del 24/7/2009) che ha chiarito la natura
tributaria della TIA1, dunque non assoggettabile a Iva.
La
petizione sul sito parla chiaro: la soluzione al problema deve essere
strutturale e non individuale. Rivolgersi al Giudice di pace per far
valere i propri diritti può essere una soluzione ma non priva di
incognite (ricorsi alla sentenza di primo grado, costi).
Se
l’amministrazione comunale svolgesse in concreto il ruolo di interprete
dei bisogni dei propri cittadini, rimborsando immediatamente le cifre
ora e rivendicando soluzione più strutturale al soggetto ultimo
riscossore della tariffa, cioè lo Stato, i consumatori saprebbero di
essere tutelati nei propri diritti dal Comune che li rappresenta.
La
soluzione definitiva per Altroconsumo: introdurre una voce all’interno
del modello di dichiarazione dei redditi 730 e Unico dove indicare l’Iva
pagata (documentata dal contribuente con le fatture in suo possesso) e
procedere così al rimborso, nei tempi e modi previsti per i crediti
Irpef.
Per informazioni: ufficio stampa Altroconsumo – Liliana Cantone - tel. 02.66890205-279-334 – 335.7372294 press@altroconsumo.it
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