(Michele Giacomantonio) “Ho già precisato e l’ho fatto durante la riunione del 18, con ciò non ho difficoltà alcuna a portarlo a conoscenza di tutti, che l’intento meramente populista della Casta era miseramente fallito, in quanto io stessa in poco meno di un mese ero riuscita ad ottenere molto più di quanto essi stessi immaginavano, ma questo naturalmente si omette come si omette di citare la prima, la seconda e la terza e forse la quarta riunione che seguono quella del 16/6 e tutto ciò che da quelle riunioni e dal mio lavoro ne è derivato!”.
E’ un passaggio della nota on line con cui l’Assessore Sparacino ha creduto di rispondere al Presidente dell’Associazione Casta di Acquacalda. E’ da un po’ di tempo che esponenti e dirigenti di questa Amministrazione comunale pensano di reagire alle segnalazioni ed alle proteste dei cittadini, aggredendo. Aggredendo si intende verbalmente, ma comunque sempre di aggressione si tratta se è vero, come è stato detto, che spesso le parole sono pietre.
Non ci eravamo ancora ripresi dalla nota “riluttante” del Comandante dei vigili ai cittadini dall’”esasperato senso civico” che ora arriva questa comunicazione. Questa oltre a essere un altro momento della battaglia –come è stato giustamente detto–“per far tacere il cittadino”, ha qualcosa di più. In tanti anni di vita pubblica non avevo mai visto in poche righe una autoesaltazione così convinta e perentoria. Nessun pudore, nessun dubbio: Casta non ha riconosciuto il grande operato dell’assessore che in poco meno di un mese è riuscita ad ottenere quello che loro nemmeno immaginavano. Io, io, io ripetuto almeno dieci volte in sole quattro righe. Ma quali sono queste cose portentose ottenute? Quali, di grazia, se la falesia pericolante è ancora lì ed il progetto fatto sulla disponibilità di pochi spiccioli non è stato ancora varato? Quali, di grazia, se i lavori della protezione a mare di San Gaetano sono ancora fermi e l’inverno avanza a grandi passi? Quali, di grazia, se il pontile è sempre lì rotto e sul suo destino ci risulta che non sia mai stata interpellatà nemmeno la proprietà che dovrebbe essere ancora l’Italpomice?
Certo l’amministrazione ha bisogno di tempi lunghi perché dipende da tanti comportamenti e spesso i cittadini non comprendono e sembra loro che si perda tempo. Ma la forza(e il dovere) di un’amministrazione sta nel lavorare con i cittadini, nel rimanere in costante dialogo con loro, nel proporre e stare ad ascoltare non nel metterli in riga e bacchettarli come tanti scolaretti irrequieti. E poi oggi non si bacchettano più nemmeno gli scolaretti, figuriamoci i cittadini.
Un po’ di umiltà nell’amministrare non farebbe male.