Caro Direttore,
Le chiedo ancora spazio sempre in merito alle cosiddette "lettere firmate".
L'intervento della signora (presumo tale), "anonima per chi legge", fra le cose dice:
- per natura caratteriale e per la delicata professione che svolge preferisce non apparire:
evidentemente teme di apparire, perché? i timorosi forse preferiscono trincerarsi dietro l'anonimato per non consentire ai lettori di conoscere l'eventuale interlocutore;
Sorvolando sull'affermazione che le idee verrebbero prese in considerazione in relazione all'appartenenza politica, in quanto priva di alcun fondamento, la stessa "anonima" (per chi legge) è pronta a discutere, ad organizzare dibattiti aperti ai quali sarebbe onorata di partecipare: viene spontaneo chiedersi sotto che forma intende partecipare? sempre con "lettere firmate" ?
Sarebbe certamente un confronto interessante soprattutto se fatto
fra "anonimi" (sempre per chi legge).
Come vede cara Signora, in un certo senso un dibattito forse lo abbiamo già iniziato e l'argomento mi pare sia quello di stabilire se è il caso o meno di apparire e conseguentemente esporsi alla pubblica opinione ed al pubblico confronto in relazione alle idee, alle tematiche ed ai fatti che vengono proposti.
Non abbia timore, si ricordi che le idee camminano sulle gambe degli uomini e delle donne e gli uomini e le donne camminano solo se hanno delle idee da seguire, indipendentemente dalle estrazioni culturali e dalle appartenenze politiche e sociali.
Nel ringraziare il Direttore, cordialmente La saluto.
Roberto Piemonte